Manifestazioni in Georgia: l’Onu denuncia l’uso “sproporzionato” della forza
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha espresso lunedì la sua profonda preoccupazione dopo le violenze che hanno costellato le manifestazioni dei giorni scorsi in Georgia, denunciando un “uso sproporzionato della forza” contro i manifestanti.
“L’uso non necessario e sproporzionato della forza contro i manifestanti e i dipendenti dei media è estremamente preoccupante”, ha affermato Türk in una nota.
“Tutti i georgiani di tutto lo spettro politico dovrebbero essere in grado di esprimere liberamente e pacificamente le proprie opinioni sul futuro del proprio Paese”, ha aggiunto.
Migliaia di manifestanti filoeuropei hanno manifestato nuovamente lunedì a Tbilisi, per la quinta sera consecutiva, per denunciare la decisione del governo di sospendere i negoziati per l’integrazione della Georgia nell’Unione europea fino al 2028.
La dichiarazione del signor Türk si riferisce a notizie secondo cui dozzine di manifestanti e operatori dei media sono rimasti feriti durante le manifestazioni, poiché le forze di sicurezza hanno utilizzato bombe al peperoncino, idranti e sostanze chimiche irritanti.
Secondo gli standard internazionali sui diritti umani, l’uso della forza da parte delle forze di sicurezza “deve rimanere un’eccezione e rispettare i principi di legalità, necessità, proporzionalità, precauzione e non discriminazione”, ha sottolineato.
Türk ha sottolineato che, secondo le autorità georgiane, durante quattro giorni di manifestazioni sono state arrestate almeno 224 persone.
“Le notizie secondo cui tra gli arrestati figurano anche bambini sono particolarmente preoccupanti”, ha affermato.
Türk chiede il rilascio “immediato e incondizionato” di ogni persona “arrestata per il legittimo esercizio del proprio diritto alla libertà di espressione e di riunione pacifica”.
Allo stesso tempo, ha invitato i manifestanti a esercitare questi diritti in modo pacifico, citando le notizie secondo cui alcuni manifestanti hanno lanciato pietre, fuochi d’artificio e bottiglie contro le forze dell’ordine e hanno causato danni violenti al palazzo del Parlamento.
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