Le reazioni sono state infinite dopo l’annuncio del mandato d’arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI) contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu il 21 novembre. Ultimo episodio: Tel Aviv ha notificato mercoledì alla stessa CPI la sua intenzione di ricorrere in appello, quindi per Netanyahu ma anche per il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, preso di mira.
I due uomini non sono gli unici leader o ex leader a essere presi di mira da un mandato di cattura emesso dall’organismo internazionale. Ecco i principali.
Il presunto ex comandante in capo dell’Esercito di Resistenza del Signore (ARS), ancora in fuga, è agli arresti dal luglio 2005. È sospettato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi tra il 2002 e il 2005 in Uganda.
