In risposta all'intervista del Primo Ministro con Figaro, che rinuncia all'aumento delle tasse sull'elettricità, il leader dei deputati nazionalisti denuncia un “problema democratico” nell'“allegato” del governo “per dire che questa non è una concessione alla Rn”.
Marine Le Pen continua a mantenere la pressione su Michel Barnier. Dopo gli annunci fatti questo giovedì da Michel Barnier al Figaro , che hanno sottolineato, tra l'altro, l'annullamento dell'aumento dell'imposta sull'elettricità e la riduzione delle esenzioni dai contributi del datore di lavoro per i salari bassi – due gesti richiesti da tempo dal Raggruppamento Nazionale (RN) -, riferisce il leader dei deputati della RN “ancora in difficoltà” nel progetto di bilancio Mondo .
Mentre l'ex candidata presidenziale continua a minacciare di censurare il governo la prossima settimana sul disegno di legge finanziaria sulla previdenza sociale (PLFSS), si prende la libertà di rivolgere un ultimatum al Primo Ministro. Chi ha “fino a lunedì” a cui rispondere “quattro linee rosse” della R.N. Michel Barnier avrà fatto delle rinunce, ma il partito della fiamma non abbandona le altre sue richieste. Come la rivalutazione delle pensioni di tutti i pensionati dal 1° gennaio, o la cancellazione del rimborso dei medicinali. Misure che compaiono nel PLFSS.
“Preoccupazione”
Certamente Michel Barnier ha fatto un passo avanti verso la RN. Ma il deputato del Pas-de-Calais mette in dubbio la fattibilità di queste azioni. “Ci viene detto che gli aumenti verranno annullati senza darci i finanziamenti. Il Senato ha finanziato la soppressione dell'aumento dell'energia elettrica con quello del gas. strilla Marine Le Pen che si dice “preoccupazione”. L’occasione per l’ex capo della Rn di richiamarla”proposte sull’aumento dell’imposta sulle transazioni finanziarie, l’imposta sul riacquisto di azioni proprie, la riduzione del bilancio statale per l’assistenza sanitaria, la riduzione degli aiuti allo sviluppo”. Un modo per attaccare il funzionamento del governo che “non pensa altro che all’aumento delle tasse o al taglio dei benefici”.
Soprattutto, Marine Le Pen non riesce a digerire il fatto che il capo del governo, incontrato personalmente lunedì a Matignon, si rifiuti di riconoscere la vittoria simbolica del movimento presieduto da Jordan Bardella. “L’attaccamento a dire che questa non è una concessione alla RN mi pone un problema democratico. Vogliono i nostri voti e non le nostre teste, lo viviamo da quarant'anni.” lei si lamenta. Poi per lanciare al presidente del Consiglio un ultimo avvertimento: “Fare tutto il possibile per non dire che rispetta gli elettori della RN è il modo migliore perché i nostri elettori continuino a chiederci la censura”.