una delle figure principali della mafia DZ attualmente sotto custodia di polizia

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La custodia cautelare di Amine O. nell'ambito dell'inchiesta sul duplice omicidio avvenuto un anno fa nei quartieri settentrionali della città fa seguito ad una prima perquisizione avvenuta a metà ottobre.

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Pubblicato il 27/11/2024 19:16

Tempo di lettura: 2 minuti

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A metà ottobre 2024 sono stati arrestati una decina di presunti membri della mafia DZ, sospettati di essere coinvolti nella stessa sparatoria. (FABIEN LE DÛ / RADIO FRANCIA)

Amine O., una delle figure principali del clan marsigliese di narcotrafficanti DZ Mafia, è in custodia di polizia da martedì 26 novembre a Marsiglia per essere interrogata nell'ambito dell'inchiesta sul duplice omicidio avvenuto un anno fa nei quartieri settentrionali di la città, ha appreso mercoledì Radio , confermando le informazioni fornite parigino. Il detenuto, già in carcere, è sospettato di essere l'ordinante di questa vicenda.

L'11 novembre 2023, una sparatoria con un kalashnikov ha provocato la morte di due persone nel parcheggio di un McDonald's, nel 16° arrondissement di Marsiglia. Tra le persone uccise, una donna di 25 anni senza legami con il traffico di droga. Nella sparatoria sono rimaste ferite anche tre persone. La custodia cautelare di Amine O. martedì nell'ambito delle indagini su questo duplice omicidio segue una prima perquisizione avvenuta a metà ottobre. Nel corso dell'operazione furono poi arrestati una decina di presunti esponenti della mafia DZ, sospettati di essere coinvolti nella stessa sparatoria. Per interrogarlo, gli investigatori hanno quindi estratto Amine O. dalla sua cella nel carcere di Villefranche-sur-Saône, nel Rodano, dove era stato trasferito dopo aver trascorso del tempo nel quartiere di isolamento di Baumettes a Marsiglia e nel carcere di Valence, nella Drôme.

Amine O., 30 anni, soprannominato Jalisco, in riferimento al cartello messicano, è uno dei decisori del clan mafioso DZ. Il suo nome compare in diversi casi come mandante di azioni violente, precisa una fonte della polizia. Amine O. è una di quelle prigioniere sospettate di continuare a gestire il traffico di droga, dietro le sbarre, usando i telefoni, arrivando addirittura a ordinare omicidi. Detenuti che non hanno “non c’è più nulla da perdere, in carceri che sono dei setacci e che non svolgono più il loro ruolo di neutralizzazione”confida una fonte vicina alla questione.

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