Ancor prima di essere presentato, è già controverso. Il nuovo programma di educazione sessuale su cui il Ministero dell'Istruzione Nazionale lavora da più di un anno e mezzo è oggetto di una campagna diffamatoria da parte di associazioni conservatrici, molto attive su Facebook e x.
L'Unione delle Famiglie, precedentemente conosciuta come “La Manif pour tous”, ha lanciato una petizione contro questo progetto. Il suo presidente, Ludovine de La Rochère, ha denunciato, domenica 24 novembre, su CNews a “lavaggio del cervello ideologico dall’età di 3 anni”. “Il fatto che gli adulti vengano a parlare di sesso ai bambini senza il loro consenso rappresenta un problema”.
Franceinfo ha potuto consultare questo progetto di programma, che secondo il ministero deve ancora essere rivisto, ed è molto lontano, nella sua filosofia come nella sua attuazione pratica, dalle accuse mosse da Ludovine de La Rochère.
Nella scuola dell'infanzia e primaria si tratta di educazione alla vita affettiva e relazionale. Il termine sessualità viene aggiunto solo per le scuole medie e superiori. A rigor di termini, i rapporti sessuali vengono menzionati solo a partire dalla 4a elementare. A questo livello gli studenti sono adolescenti.
Il Ministero dell'Istruzione Nazionale insiste: questo apprendimento sarà molto progressivo.
Visibilmente consapevole delle possibili proteste, il documento elenca i principi che il personale docente deve tenere a mente: neutralità, prudenza, rifiuto di ogni dogmatismo. Le sessioni devono essere pensate in connessione con le altre discipline.così come con l’educazione morale e civica (EMC) e con l’educazione ai media e all’informazione (EMI)”, dettaglia il progetto. E aggiunge: “I genitori degli studenti saranno informati.”
Inizialmente, tra i tre e i sei anni, i bambini impareranno, ad esempio, a dare un nome alle diverse parti del proprio corpo, a identificare le proprie emozioni e quelle degli altri, a esprimere i propri gusti decostruendo gli stereotipi di genere.
Dal CP fino all'ingresso in 6a elementare, l'accento è posto sulla costruzione delle relazioni umane, sui diversi modelli familiari, sul rispetto e sull'autostima. Come dire di no? Cos’è una situazione di violenza o molestia? Il programma suggerisce di introdurre la nozione di consenso dalla classe CM2.
Infine, nelle scuole medie e superiori, l'obiettivo è aiutare gli adolescenti a prendersi cura del proprio corpo, ad accettarsi, a definire le proprie preferenze, ma anche a rispettare i propri diritti e quelli degli altri. Senza dimenticare l’ambizione di renderli consapevoli dell’intimità nell’era dei social network.
Nel suo progetto, il ministero suggerisce di organizzare giochi e dibattiti, basati su opere letterarie, film o anche testimonianze. L'unico vincolo imposto agli istituti è il volume di queste sessioni: un minimo di tre ore all'anno, come previsto dalla legge del 4 luglio 2001.
Questo progetto di programma, avviato dal predecessore di Anne Genetet, Pap Ndiaye, è nato dalla constatazione che questo obbligo di educazione sessuale “nelle scuole, università e licei” non è assicurato.