Mercoledì alle 11, la ginevrina Justine Mettraux (Teamwork-Team Snef), alla sua prima Vendée Globe, era ancora al 13° posto della classifica e ha dovuto fare i conti con le conseguenze di un grosso problema: ha perso una vela.
“Questa mattina, alle 6:15, Justine Mettraux, skipper dell’IMOCA TeamWork Team Snef, ha informato il suo team della perdita del loro J0. La sua vela di prua era strappata, estranea alla riparazione del giorno prima, ed è ora inutilizzabile”, ha comunicato il suo team. Che ha aggiunto: “Lo skipper svizzero è riuscito a portare a bordo vela, drizza e scotte, senza ulteriori danni alla struttura e alle appendici della barca e ora dovrà occuparsi dello spazio velico residuo”.
Quindi la stragrande maggioranza dei 39 velisti ancora in regata navigavano a più di 15 nodi, la loro velocità era di soli 11 nodi.
Si trovava a 32 miglia dal 12, la francese Clarisse Crémer (L’Occitane en Provence) e aveva un margine di 112 miglia sul 14, il francese Benjamin Dutreux (Guyot Environnement – Water Family).
La decima edizione del Vendée Globe, questo tour mondiale in solitaria, senza assistenza e senza scalo, era ancora in gran parte dominata dai velisti francesi. I primi sei posti furono così occupati da velisti francesi. Solo il britannico Sam Goodchild (7°) è riuscito a entrare nella top 9 e a spezzare l’egemonia francese.
La flotta era guidata da Charlie Dalin (Macif Santé Prévoyance), che era 49 miglia davanti a Thomas Ruyant (Vulnerable) e 54 miglia davanti a Sébastien Simon (Groupe Dubreuil). Seguono: Sébastien Simon (Gruppo Dubreuil), Yoann Richomme (Paprec Arkéa), Nicolas Lunven (Holcim-PRB) e Jérémie Beyou (Charal).
Mettraux era a 550 miglia dal leader e stava seguendo la sua rotta verso il Capo di Buona Speranza.
Con lo stesso risultato, il ginevrino Alan Roura (Hublot) si è piazzato 26°, a 1543 miglia da Dalin. Era testa a testa con Conrard Colman (MS Amlin, 27).
Per quanto riguarda lo zurighese Oliver Heer (Tut Gut), si è piazzato al 35° posto (a 1792 miglia).