Quentin Bataillon, il ritiro che non necessariamente ci aspettavamo – Libération

Quentin Bataillon, il ritiro che non necessariamente ci aspettavamo – Libération
Quentin Bataillon, il ritiro che non necessariamente ci aspettavamo – Libération
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Elezioni legislative 2024fascicolo

Il deputato macronista uscente della Loira, arrivato terzo, si era diffuso con compiacenza ad Hanouna quando presiedeva la commissione d’inchiesta sul TNT. Il suo ritiro è tanto più rassicurante.

Nella serie “Mi ritiro con lode”, non è necessariamente su lui che avremmo scommesso per primi. Tuttavia, il deputato macronista uscente della prima circoscrizione elettorale della Loira, Quentin Bataillon, ha annunciato lunedì 1° luglio il suo ritiro a favore del candidato del Nuovo Fronte Popolare, Pierrick Courbon, arrivato primo con il 40,34% dei voti. La candidata dell’Ensemble è un buon terzo, con il 23,72% dei voti, preceduta dalla candidata della RN Marie Simon (31,97%). Applica quindi senza tremare i consigli del primo ministro Gabriel Attal, forse aiutato, è vero, dall’etichetta socialista (e non ribelle) del suo concorrente PFN.

Se l’atteggiamento di Quentin Bataillon fu così esaminato, fu perché per un certo periodo il deputato di Saint-Etienne sembrò guardare con compiacenza all’altro campo. Il 2 aprile, infatti, l’allora presidente della commissione d’inchiesta sulle frequenze TNT aveva suscitato l’indignazione generale recandosi sul set dello spettacolo Non toccare la mia TV, ospitato su CNews da Cyril Hanouna… appena pochi giorni dopo l’audizione del conduttore davanti alla suddetta commissione, incaricata di esaminare l’assegnazione delle frequenze. Meglio, davanti alle telecamere della Bolloréan, il deputato di Saint-Etienne si è concesso questa confidenza nei confronti di Yann Barthès, ospite di Quotidiano su TMC che non nasconde la sua ostilità verso l’estrema destra : “Credo fosse la prima volta che mi arrabbiavo, lui ha avuto un atteggiamento piuttosto arrogante fin dall’inizio, si rifiutava di rispondere alle nostre domande”.

La posizione implicita è considerata sufficientemente sorprendente perché il suo capogruppo al Palais-Bourbon, Sylvain Maillard, e la presidente dell’Assemblea nazionale, Yaël Braun-Pivet, lo richiamino all’ordine. Il primo ricordandogli i suoi obblighi nei confronti“imparzialità” come presidente della commissione, il secondo si interroga apertamente sulla sua “discernimento”. Anche se giuridicamente impossibile, la questione del suo licenziamento aveva agitato perfino i deputati.

Basti dire che il suo comportamento la sera del primo turno è stato particolarmente osservato. E il suo possibile mantenimento, nell’ambito di un triangolare, è particolarmente temuto in quanto avrebbe potuto favorire il candidato RN. La sorpresa è stata tanto più inaspettata quando colui che ha premiato Cyril Hanouna e i suoi editorialisti dell’estrema destra con una visita particolarmente amichevole, ha usato un tono decisamente più repubblicano per spiegare il suo ritiro, nonostante una frecciata al suo avversario: “Nonostante la mia qualificazione per il secondo turno di queste elezioni legislative, mi ritirerò. Il nostro territorio merita di meglio di un eletto della RN. Questo ritiro deve invitare il candidato del Nuovo Fronte Popolare a ritornare sulla via della socialdemocrazia sia nella sostanza che nei metodi. Saremo vigili. Il mio attaccamento e il mio impegno nei confronti di Saint-Etienne e del nostro collegio elettorale sono intatti”. Era ora o mai più da mostrare “discernimento”.

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