Lo scrittore Boualem Sansal arrestato in Algeria e accusato di “minare l’integrità del territorio nazionale”

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Lo scrittore franco-algerino Boualem Sansal, a Parigi, il 4 settembre 2015. JOEL SAGET/AFP

Le accuse sono pesanti. Lo scrittore franco-algerino Boualem Sansal, 80 anni, è stato sottoposto a mandato d'arresto dal procuratore specializzato in casi di sicurezza dello Stato presso il tribunale di Dar-El-Beïda, nella periferia sud-orientale di Algeri. Incarcerato giovedì 21 novembre nel carcere di Koléa, a ovest della capitale, è da allora ricoverato all'ospedale Mustapha-Pacha di Algeri.

“Gode di buona salute, ha presentato ricorso contro l'ordinanza di ricovero”spiega una fonte giudiziaria. Boualem Sansal è accusato in particolare di“attentato all’integrità del territorio nazionale”, il quale, ai sensi dell'articolo 87 bis del codice penale, è assimilato ad un atto di “terrorismo”. Rischia l’ergastolo o addirittura la pena di morte, sebbene in Algeria non vi siano state esecuzioni capitali dal 1993.

Alcuni giornalisti e attivisti di Algeri speravano, senza crederci veramente, che le autorità scegliessero la moderazione, ponendo l’autore sotto controllo giudiziario – pena generalmente accompagnata da un divieto di lasciare il territorio – per evitare l’incarcerazione dannosa per la reputazione internazionale del Paese. Non sono mancati gli alert, compreso quello, su “Il suo arresto gli sarà utile e danneggerà l’immagine dell’Algeria all’estero”.

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L'incarcerazione dello scrittore testimonia un indurimento da parte delle autorità algerine. Arrestato il 16 novembre al suo arrivo all'aeroporto di Algeri da membri della direzione generale della sicurezza interna, Boualem Sansal non aveva più dato alcun segno di vita. Nessuna informazione ufficiale era altrimenti trapelata sul suo arresto, confermato indirettamente, il 22 novembre, da un comunicato stampa dell'agenzia ufficiale Algérie Presse Service, che descriveva Boualem Sansal come “pseudo-intellettuale, venerato dall’estrema destra francese” e di “burattino del revisionismo anti-algerino”.

Ancora non sono state rivelate le ragioni della sua detenzione, ma più passavano i giorni, più la speranza di un “semplice” reato si allontanava. In tal caso, il “sospetto” può essere trattenuto solo per 48 ore, rinnovabili due volte. Scaduto questo termine, la procedura per “terrorismo” avviata contro questo ingegnere addestrato sembrava inevitabile.

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