Non sappiamo se sia davvero efficace ma i francesi lo adorano. Lo Spasfon, questo antispasmodico contro i dolori intestinali, delle vie biliari, della vescica e dell'utero a base di floroglucinolo, è utilizzato quasi esclusivamente in Francia. Già sotto i riflettori nel 2023 con la pubblicazione del libro Pillole rosa: L’ignoranza in medicina di Juliette Ferry-Danini, docente-ricercatrice all'Università di Namur, in Belgio, questo farmaco viene messo in risalto questa volta, martedì, sulla rivista medica Prescrivere.
“Niente da aspettarsi oltre l’efficacia di un placebo”
Se lo Spasfon, commercializzato dal laboratorio Teva, non figura nella lista degli 88 farmaci commercializzati da escludere, secondo Prescriverequesto perché “la sua efficacia è, nella migliore delle ipotesi, modesta nei disturbi intestinali benigni ricorrenti”, ma senza certezza in questa fase. È solo questo dubbio che lo salva, per quanto riguarda il bilancio Prescrivere elenca i farmaci più pericolosi che utili in tutte le situazioni in cui sono autorizzati.
Tuttavia, “in altre situazioni cliniche, siano esse urinarie, ginecologiche, biliari o digestive, non c'è nulla da aspettarsi dal floroglucinolo oltre l'efficacia di un placebo”, conclude la revisione, considerata un riferimento in materia farmaceutica. Prescrivere indica “una valutazione inadeguata” e addirittura nessuna valutazione per i dolori legati al ciclo mestruale, anche se in questa indicazione è rimborsato al 15%.
14 milioni di euro rimborsati dalla Previdenza Sociale nel 2023
Tuttavia, l'assunzione di Spasfon, come la maggior parte dei farmaci, non è innocua. Può causare reazioni allergiche (rash cutaneo, raramente orticaria, prurito) e, in casi eccezionali, angioedema e shock anafilattico, elenca Vidal. Secondo Prescriveredeve evitare di assumere Spasfon soprattutto durante la gravidanza o se sta pianificando una gravidanza.
Il laboratorio Teva assicura che “le conoscenze sull'efficacia di questi farmaci sugli spasmi di varia origine si basano sull'utilizzo nella ricerca clinica da diversi decenni”.
Ma “è ancora una follia continuare a somministrare ai pazienti quello che forse sarebbe simile a un placebo”, esaspera la ricercatrice Juliette Ferry-Danini, che vede in questo “un problema di etica medica su larga scala”, “uno spreco di denaro, sicuramente”.
Nel 2023, in Francia, l'assicurazione sanitaria ha, infatti, rimborsato circa 26,5 milioni di scatole di compresse di floroglucinolo, per un importo totale di circa 14 milioni di euro, secondo i dati di Prescrire.