Giornata mondiale contro l’AIDS – 1 dicembre 2024

Giornata mondiale contro l’AIDS – 1 dicembre 2024
Giornata mondiale contro l’AIDS – 1 dicembre 2024
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Ogni anno celebriamo la Giornata mondiale contro l’AIDS con la speranza che le notizie migliorino ogni anno che passa e che siano stati compiuti progressi considerevoli verso l’eradicazione del virus dell’immunodeficienza umana (HIV). Negli ultimi quarant’anni i progressi sono stati certamente vertiginosi rispetto ad altre malattie, ma ci sono ancora ostacoli da superare per porre fine all’epidemia di HIV. E, non sorprende, che queste barriere siano direttamente collegate alle disuguaglianze sociali, in particolare nel campo della salute e dei diritti umani.

E oggi?
A livello globale, i dati UNAIDS 2022 e 2023 rimangono stabili: si stima che 39,9 milioni di persone vivano con l’HIV in tutto il mondo, 1,3 milioni di persone vengono infettate dall’HIV ogni anno e che 630.000 persone muoiono ogni anno per cause legate all’AIDS. In Quebec, invece, il quadro è diverso. Con 422 nuovi casi segnalati nel 2022 si registra un aumento del 78% rispetto all’anno precedente. A ciò contribuiscono diversi fattori, tra cui la riapertura delle frontiere e l’aumento del numero di screening rispetto agli anni della pandemia di Covid-19.

Resta però una costante: gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) rappresentano uno dei gruppi più colpiti dall’HIV con quasi il 40% delle nuove diagnosi, di cui il 61% dei casi scoperti durante un primo screening. Cosa ci portano a pensare questi dati? Possiamo ripetere ad vitam aeternam che l’assenza di educazione sessuale nelle scuole e la mancanza di consapevolezza da parte della popolazione generale sono ragioni ovvie, ma dobbiamo anche riconoscere che c’è una distensione nella comunità LGBTQ2+ rispetto all’urgenza e alla necessità di lotta all’HIV. Ciò è dimostrato in particolare dal costante calo di interesse intorno alla Giornata mondiale contro l’AIDS, anche a livello internazionale. L’HIV non è più di moda e le generazioni più giovani non se ne sentono
preoccupati, soprattutto perché il discorso prevalente suggerisce che l’HIV non è più un problema serio perché esistono i farmaci. Le cure infatti rallentano la malattia che è diventata cronica. A livello preventivo, la profilassi pre-esposizione (PrEP) impedisce di contrarre il virus. Devi ancora conoscere la sua esistenza, avervi accesso e usarlo!

La PrEP esiste ormai da oltre 10 anni e riduce il rischio di contrarre il virus fino al 97%. Si tratta quindi di una strategia di prevenzione particolarmente efficace e costituisce un importante progresso in termini preventivi, ma la sua efficacia nel ridurre significativamente la trasmissione dell’HIV è limitata dal suo sottoutilizzo. Il sottoutilizzo della PrEP equivale a non utilizzare un vaccino, se fosse disponibile. Questo è un fallimento della sanità pubblica.

Tuttavia, in assenza di un vaccino, la PrEP rappresenta uno strumento importante per controllare l’epidemia di infezioni da HIV, ma diversi fattori ne limitano l’accesso. I tabù legati alla sessualità impediscono a molte persone di parlarne con il proprio medico e viceversa. L’assenza di corsi sugli STBBI nel curriculum medico si aggiunge alla mancanza di conoscenze e al conseguente disagio: diversi specializzandi in tirocinio presso Actuel vedono per la prima volta un caso di sifilide! Infine, le questioni finanziarie possono limitare l’accesso alla PrEP: rifiuto del rimborso da parte delle compagnie assicurative o mancanza di mezzi finanziari per coprire i costi della PrEP. A questo proposito, Actuel ha partecipato a una ricerca che ha dimostrato che la PrEP gratuita riduce notevolmente gli ostacoli al suo utilizzo. In quanto tale, la Gran Bretagna è leader nel rendere la PrEP gratuita dal 2020, con risultati spettacolari nella riduzione della trasmissione dell’HIV. La PrEP è gratuita anche in sei province canadesi per tutti i residenti o per alcune popolazioni a rischio, cosa aspettiamo a fare altrettanto? Le cure relative all’HIV e alla sua prevenzione devono essere gratuite come per le altre malattie sessualmente trasmissibili. Ridurre il numero di nuove infezioni è essenziale per ridurre significativamente l’epidemia, quindi è un importante problema di salute pubblica di cui bisogna tenere conto. Nell’attuale contesto di lotta contro l’HIV, che presenta molteplici sfide, è ancora più importante affrontare il problema in modo integrato. Sebbene i dati attuali possano essere preoccupanti, l’arrivo di nuove terapie a lungo termine (sia terapeutiche che preventive) offrono strade promettenti per la gestione e la prevenzione delle malattie. Oggi, le persone che vivono con l’HIV e le persone in PrEP si consultano circa quattro volte l’anno, il che consente loro di sottoporsi agli esami del sangue e allo screening delle malattie sessualmente trasmissibili. Dato che la clamidia e la gonorrea sono aumentate rispettivamente dell’11% e del 21% in un anno, è essenziale che la sanità pubblica, in collaborazione con i medici di prima linea e le organizzazioni comunitarie, adotti urgentemente misure adeguate per implementare queste nuove terapie in modo efficiente e sicuro da un punto di vista globale. salute pubblica e prospettiva sanitaria complessiva.

“Seguiamo la strada dei diritti” è lo slogan della Giornata mondiale contro l’AIDS di quest’anno. Diritto all’equità sociale, accesso alle cure e non discriminazione, tutti fattori che richiedono un impegno a lungo termine basato su un approccio multidisciplinare. In questo senso, non possiamo che incoraggiare la sanità pubblica a svolgere un ruolo guida in questo processo, per garantire che l’HIV e le malattie sessualmente trasmissibili diventino una priorità e per garantire che le battaglie vinte negli ultimi anni, in particolare per quanto riguarda la riduzione del danno, non scompaiano a causa ai tagli di bilancio. È questo impegno che permetterà di rispettare “la via dei diritti”. Al contrario, l’inazione porterà inevitabilmente ad un aumento delle disuguaglianze sociali e ad un ulteriore indebolimento delle popolazioni già altamente vulnerabili.

Dottor Réjean Thomas
Fondatore, Presidente e Amministratore Delegato Clinique Médicale l’Actuel

INFORMAZIONI | Clinica medica L’Actuel, 1001 Boul. de Maisonneuve E ufficio 1130 11° piano,
Montréal, QC H2L 4P9 / www.cliniquelactuel.com

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