Di Le Figaro con AFP
Pubblicato
1 ora fa,
aggiornato alle 16:57
Dopo una prima giornata di mobilitazione organizzata giovedì 21 novembre e con una partecipazione moderata, tutti i sindacati della SNCF hanno chiesto uno sciopero mercoledì 11 dicembre.
Tutti i sindacati della SNCF hanno invitato lunedì 25 novembre i ferrovieri a scioperare a partire dalle ore 19 dell'11 dicembre, soprattutto per chiedere una moratoria sullo smantellamento della Fret SNCF, ma anche e soprattutto per protestare contro le condizioni dell'apertura alla concorrenza. dalle linee regionali. Tutti i sindacati dei gruppi ferroviari “Chiedere al governo di convocare senza indugio una riunione di negoziazione tripartita se vuole evitare uno sciopero”mentre la prima giornata di mobilitazione organizzata giovedì ha registrato una partecipazione moderata.
“La richiesta di una moratoria sul processo di discontinuità [de Fret SNCF] è più attuale che mai”scrivono le federazioni dei CGT-Cheminots, dell'Unsa-Ferroviaire, del Sud-Rail e dei CFDT-Cheminots in un comunicato stampa congiunto. “È impensabile e irresponsabile liquidare un grande attore pubblico essenziale per la decarbonizzazione dei trasporti”si rammaricano mentre Fret SNCF, leader francese del trasporto ferroviario di merci, dovrà scomparire il 1° gennaio a favore di due nuove filiali, in cambio di una cura dimagrante. I 500 ferrovieri non confermati, su 5.000, saranno tutti riclassificati in altre società del gruppo, ha promesso la SNCF. Ma i sindacati vogliono credere che ci sia spazio di trattativa con il nuovo esecutivo europeo e in particolare con Teresa Ribera, commissaria responsabile per la transizione ecologica e la concorrenza.
Lo smantellamento di Fret SNCF è il risultato dell'apertura di un'indagine da parte della Commissione europea sugli aiuti pubblici illegali ed è stato negoziato dal governo francese per evitare procedimenti giudiziari. L'intersindacato è preoccupato anche per il trasferimento di 1.200 ferrovieri alle filiali del gruppo avvenuto a dicembre, quando il mercato dei treni regionali (TER) si è aperto alla concorrenza. “È una scelta dogmatica assunta dal presidente [Jean-Pierre] Farandou mirava a preservare i margini della SNCF a scapito delle conquiste sociali dei ferrovieri”esprimono i sindacati, che temono una revisione delle norme che regolano l'organizzazione dell'orario di lavoro. Infine, chiedono a “legge sulla programmazione pluriennale” finanziare la manutenzione della rete e “sviluppare il trasporto di merci e passeggeri”. La giornata di mobilitazione di giovedì scorso, presentata come a “ultimatum” posto al governo e alla direzione della SNCF, era seguito soltanto da un quarto dei ferrovieri. Ma questa volta i sindacati minacciano uno sciopero rinnovabile se non verrà data risposta alle loro richieste.