Il generale di brigata Pascal Ianni nominato capo del comando militare per l’Africa

Il generale di brigata Pascal Ianni nominato capo del comando militare per l’Africa
Il generale di brigata Pascal Ianni nominato capo del comando militare per l’Africa
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In un periodo cruciale, Parigi sta rivedendo la sua presenza militare in Africa. L’esercito francese ha istituito un comando per l’Africa, come già fanno da tempo gli eserciti americani, mentre il numero dei militari francesi è in forte calo nel continente, secondo la Gazzetta Ufficiale.

Il JO datato mercoledì afferma che “il generale di brigata Pascal Ianni (è) nominato generale al comando dell’Africa Command” dal 1° agosto. Ex membro del gabinetto militare del Ministro delle Forze Armate Florence Parly, il Generale Ianni è stato anche portavoce del Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate. Attualmente è stato responsabile dell’anticipazione e della strategia presso lo Stato Maggiore delle Forze Armate, specializzato in questioni di influenza e combattimento informativo.

Questa creazione senza precedenti in Francia di un comando africano, annunciata all’AFP a metà giugno da diverse fonti confermatrici, avviene nel momento in cui Parigi intende ridurre la sua presenza militare nell’Africa centrale e occidentale a poche centinaia di uomini, nel quadro di una strategia “rinnovata” e collaborazioni più discrete. Un cambiamento deciso dopo le cocenti delusioni nel Sahel.

Circa 600 soldati

Secondo il piano previsto dall’esecutivo, rivelato all’AFP da tre fonti concordanti e attualmente discusso con i partner africani, la Francia manterrà in linea di principio solo un centinaio di soldati in Gabon (rispetto ai 350 attuali), un centinaio in Senegal (rispetto ai 350), un centinaio in Costa d’Avorio (600 oggi) e circa 300 in Ciad (1.000 attualmente). In futuro il sistema dovrebbe quindi avere circa 600 soldati, ma secondo queste tre fonti dovrebbe crescere occasionalmente in base alle esigenze dei partner.

La base francese a Gibuti, che ospita 1.500 soldati francesi, non è interessata da questa riduzione di dimensioni.

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Fino a due anni fa, oltre alle circa 1.600 forze schierate in Africa occidentale e in Gabon, l’ex potenza coloniale aveva più di 5.000 soldati nel Sahel nell’ambito dell’operazione anti-jihadista Barkhane. È stato gradualmente estromesso dalle giunte salite al potere a Bamako (2021-2022), Ouagadougou e Niamey (2023).

A febbraio, il presidente Emmanuel Macron ha incaricato l’ex ministro Jean-Marie Bockel di discutere con i partner africani le nuove modalità per la presenza militare francese sul loro territorio. Le sue conclusioni sono attese per luglio.

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