Il Mar Mediterraneo è quasi scomparso

Il Mar Mediterraneo è quasi scomparso
Il Mar Mediterraneo è quasi scomparso
-

Vincent Nouyrigat, redattore capo di rivistaEpsilon oggi esamina il recente studio condotto da ricercatori che hanno appena ripercorso lo scenario di una grave crisi geologica nel Mediterraneo, diversi milioni di anni fa.

franceinfo: Stiamo parlando della scomparsa, della virtuale scomparsa del Mar Mediterraneo?

Vincent Nouyrigat: Può sembrare sconvolgente: circa 6 milioni di anni fa, questo mare cominciò a defluire come una vasca da bagno. O meglio, è evaporato. Tutto si svolgeva nello Stretto di Gibilterra, che all’epoca si stava gradualmente chiudendo sotto l’effetto della tettonica a placche.

Ora è un luogo davvero strategico: è attraverso questo stretto che le acque superficiali dell’Atlantico riempiono il Mediterraneo; i grandi fiumi che vi sfociano, come il Rodano o il Nilo, non riescono a compensare l’evaporazione di questo mare caldo. È anche qui che il Mediterraneo evacua il sale in eccesso attraverso correnti profonde.

Gli scienziati erano a conoscenza di questo episodio di progressiva chiusura di Gibilterra, ma il nuovo studio ne ha appena chiarito le conseguenze: una virtuale scomparsa del Mediterraneo, nell’arco di 10.000 anni, per semplice evaporazione, con un abbassamento del livello del mare di circa 2000 metri , ad est del bacino del Mediterraneo e 850 metri ad ovest; le due parti sono separate dalla scarpata del Canale di Sicilia. In totale, il 70% del volume d’acqua è svanito!

E apparve un paesaggio davvero sorprendente ?

Sì, non ha più niente a che vedere con il grande blu: allora c’erano solo pochi laghi residui di acqua estremamente salmastra, paragonabile all’attuale Mar Morto, molto sfavorevole alla vita.

Il Mediterraneo è infatti diventato un paesaggio costituito da vere e proprie montagne di sale; qui si sono accumulati spessori di diverse centinaia o migliaia di metri. Un paesaggio incongruo attraversato da specie terrestri, antenati dei cammelli o addirittura delle capre che riuscirono a colonizzare isole come Maiorca.

Questo nuovo territorio forse non fu così pacifico: la scomparsa dell’acqua infatti alleviò le pressioni esercitate sulla crosta terrestre, e stimolò l’attività vulcanica della regione, facilitando il passaggio del magma. Anche il clima locale avrebbe potuto essere capovolto.

Tuttavia, il Mediterraneo si è riformato ?

Naturalmente, come possiamo vedere oggi: dopo circa 600.000 anni, questa crisi si è conclusa in modo straordinariamente brutale. I dettagli sono poco conosciuti, ma sembra che una gigantesca cascata con una portata mille volte superiore a quella del Rio delle Amazzoni, forse al livello di Gibilterra, abbia riempito il bacino del Mediterraneo, nel giro di appena due anni.

E il pesce tornò; non tutte, ovviamente, un altro studio pubblicato quest’estate mostra che solo l’11% delle specie endemiche del Mediterraneo sono sopravvissute in un modo o nell’altro al prosciugamento; le barriere coralline che un tempo regnavano, ad esempio, sono completamente scomparse.

C’è voluto molto tempo, ma qui una nuova biodiversità è riuscita a ricostituirsi, con l’arrivo di nuove specie, come i delfini, o i grandi squali bianchi, che fino ad ora erano assenti.

In un momento in cui il riscaldamento globale grava sul Mediterraneo, molti ricercatori stanno studiando questo cataclisma e cercando di trarne lezioni. Questi disastri del passato ci fanno tremare, ma danno anche un po’ di speranza nella capacità degli esseri viventi di sopravvivere all’impensabile.

-

PREV Elezioni a Ginevra: sì al taglio delle tasse
NEXT Sidney Crosby raggiunge i 600 gol