Cresce la diffidenza nei confronti di Michel Barnier. L'indice di popolarità del Primo Ministro continua infatti a scendere, perdendo quattro punti a novembre. Soprattutto, il suo futuro appare più incerto che mai sapendo che il 53% dei francesi ritiene auspicabile la censura governativa, secondo i sondaggi pubblicati sabato sera.
Mentre il 45% degli intervistati si è dichiarato soddisfatto di Michel Barnier quando è entrato in carica a settembre, poi il 40% a ottobre, ora lo sono solo il 36% in un tormentato autunno di bilancio per l'esecutivo, secondo il barometro Ifop per il Giornale della domenica.
Soddisfatto il rating di Emmanuel Macron al 22%.
Tra le categorie più insoddisfatte ci sono gli operai, ma anche i dipendenti pubblici (73% ciascuno), i disoccupati (79%), i sostenitori della France insoumise (80%) ma anche del Raggruppamento Nazionale (73%, + 4 punti). Il rating di Emmanuel Macron resta fermo, come a ottobre, al 22% di soddisfatti, il livello più basso dal 2017.
In un contesto sociale difficile – tra annunci di piani sociali, manifestazioni di agricoltori e tagli al bilancio – il 53% dei francesi intervistati afferma che vorrebbe vedere cadere il governo, secondo uno studio Ipsos per Domenica alla Tribuna. I sostenitori della France insoumise (88%), del Partito socialista (73%) e del Raggruppamento nazionale (67%) sono i più propensi a vedere il successo di una mozione di censura.
Soluzioni divergenti
Ma, come nel caso di un’Assemblea Nazionale particolarmente frammentata, i risultati dividono le persone intervistate in tre blocchi. Il primo (29%) sarebbe pronto a riconfermare Michel Barnier alla guida del nuovo governo; il secondo (33%) invoca la nomina di un nuovo Primo Ministro tra le file dei partiti politici che costituiscono la “base comune”, che sostiene l'attuale governo di Michel Barnier; il terzo (38%) vorrebbe che fosse nominato primo ministro del Nuovo Fronte Popolare, che riunisce i partiti politici di sinistra.
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