Lo yen si sta appena riprendendo grazie ai commenti delle autorità giapponesi

Lo yen si sta appena riprendendo grazie ai commenti delle autorità giapponesi
Lo yen si sta appena riprendendo grazie ai commenti delle autorità giapponesi
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Intorno alle 11:15 la valuta giapponese ha guadagnato lo 0,13% rispetto al biglietto verde, a 160,49 yen per dollaro.

Giovedì lo yen si è ripreso leggermente, spinto dai commenti delle autorità giapponesi che hanno alimentato le speculazioni su un intervento a sostegno della valuta giapponese, scesa al livello più basso contro il dollaro in quasi 40 anni.

Intorno alle 11:15 la valuta giapponese ha guadagnato lo 0,13% rispetto al biglietto verde, a 160,49 yen per dollaro.

Mercoledì era sceso contro il dollaro a livelli che non venivano esplorati dal 1986, a 160,87 yen per dollaro.

Lo yen continua quindi il suo declino rispetto al dollaro dall’inizio dell’anno, “la Banca del Giappone (BoJ) ha adottato un approccio alla normalizzazione della sua politica monetaria più moderato di quanto previsto dai mercati”, spiega John Plassard, analista di Mirabaud.

Ora opera a livelli addirittura inferiori a quelli che avevano generato i precedenti interventi di Tokyo sul mercato dei cambi. Alla fine di maggio, il Ministero delle Finanze ha rivelato che il Giappone aveva svincolato circa 62 miliardi di dollari tra la fine di aprile e la fine di maggio per sostenere la propria valuta.

Abbastanza da suscitare “la preoccupazione delle autorità giapponesi che hanno cercato di rallentare il ritmo del declino” della valuta, afferma Lee Hardman, analista del MUFG.

Mercoledì il viceministro delle Finanze giapponese Masato Kanda si è detto “seriamente preoccupato per il recente rapido indebolimento dello yen”, assicurando che “monitorerà da vicino le tendenze del mercato”.

Questa dichiarazione fa seguito ai commenti precedenti di questa settimana, “quando aveva avvertito che il Giappone avrebbe potuto intervenire in qualsiasi momento”, ha continuato Hardman.

Lo yen resta indebolito dalla politica monetaria accomodante della Banca del Giappone (BoJ), che solo a marzo ha posto fine ai tassi negativi che praticava dal 2016, a differenza di altre banche centrali che da due anni alzano i propri per far fronte all’inflazione.

Gli altri tassi bilaterali sono rimasti più “stabili”, constata Hardman, in previsione degli indicatori economici come l’indice d’inflazione PCE di maggio negli Stati Uniti che sarà pubblicato venerdì, ma anche di numerosi eventi politici.

Gli investitori presteranno particolare attenzione al primo dibattito presidenziale americano giovedì, al primo turno delle elezioni legislative francesi il 30 giugno, poi alle elezioni britanniche il 4 luglio.

A differenza del risultato delle elezioni francesi, quelle delle “elezioni britanniche non dovrebbero avere un impatto significativo sull’andamento della sterlina la prossima settimana”, precisa Hardman.

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