Pubblicato il 19 novembre 2024 alle 16:55 / Modificato il 19 novembre 2024 alle 16:56
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Ci sono volute non più di 48 ore perché gli ucraini approfittassero del via libera americano per colpire obiettivi all’interno della Russia.
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In Russia, la conferma dell’uso dei missili americani da parte del Ministero della Difesa ha sorpreso più di un esperto militare russo.
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Molto ascoltati, questi esperti individuano elementi preoccupanti nella comunicazione del Ministero della Difesa.
Sei missili ATACMS contro un deposito di munizioni vicino a Bryansk, in Russia: non ci sono volute più di 48 ore perché gli ucraini approfittassero del via libera – ancora oggi non ufficiale – dato dalla Casa Bianca per colpire obiettivi all’interno della Russia con missili tattici forniti dalle forze armate americane. Solo a mezzogiorno di martedì 19 ottobre il ministro della Difesa russo ha confermato l’attacco, affermando di aver intercettato i sei proiettili, cinque dei quali sono andati completamente distrutti e il sesto era “danneggiato”. I “frammenti” di quest’ultimo, caduti all’interno del perimetro del deposito, avrebbero provocato un incendio che è stato rapidamente domato, senza provocare vittime e neppure danni, si legge nel comunicato ufficiale. Il ministero specifica inoltre che l’ATACMS americano sarebbe stato intercettato dalle batterie aeree S-400 e Pantsir: si tratta infatti del meglio di cui dispongono attualmente i russi in termini di difesa antiaerea.
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