L’autorizzazione non è stata confermata ufficialmente da Washington, ma sta circolando su una serie di importanti media americani ed è stata diffusa da funzionari americani a condizione di anonimato.
Per Mosca, Washington lancia “benzina al fuoco” e cambiamenti “fondamentalmente” il coinvolgimento degli Stati Uniti in questo conflitto.
Vladimir Putin ha recentemente avvertito che tale via libera significherebbe “il coinvolgimento diretto dei paesi della NATO nella guerra in Ucraina”. Tanto più che, secondo il presidente russo, sono i paesi occidentali a fornire all’esercito ucraino le coordinate degli obiettivi.
Secondo il New York Times, i missili ATACMS forniti dagli Stati Uniti potrebbero, inizialmente, essere lanciati verso la regione di Kurk, al confine con l’Ucraina, dove migliaia di soldati nordcoreani sono ora schierati a sostegno delle truppe russe.
Inoltre il dittatore nordcoreano accusa anche gli americani “per ampliare la portata dei loro interventi militari in tutto il mondo” capace d’“alimentando i timori di una terza guerra mondiale”.
Cambiare gli equilibri di potere prima dei negoziati
Questo via libera dell’attuale presidente Joe Biden viene visto come un tentativo di rafforzare l’Ucraina prima di possibili negoziati di pace e del ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, che ha assicurato di poter risolvere il conflitto “tra 24 ore” e che è noto per essere vicino a Vladimir Putin.
Oggi Kiev è alle strette sul campo di battaglia e si trova in una posizione debole nei confronti di Mosca, che intende trattenere il 20% del territorio ucraino conquistato negli ultimi dieci anni.
In Europa, questa novità è stata discussa oggi nel corso della riunione dei ministri degli Esteri dei 27.
Il rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri, Josep Borrell, ha chiesto ancora una volta di autorizzare gli attacchi ucraini sul territorio russo. Per lui l’Ucraina deve farlo “poter utilizzare le armi che forniamo, non solo per fermare le frecce, ma anche per colpire gli arcieri”.
Se l’Italia ha espresso la sua contrarietà, la Polonia accoglie con favore la decisione americana e ritiene che si debba parlare “in un linguaggio comprensibile a Vladimir Putin” e quello “la vittima di un attacco ha il diritto di difendersi”. La Francia ha riaffermato che colpire obiettivi militari sul territorio russo resta un obiettivo “opzione”senza ulteriori dettagli.
Il governo tedesco è diviso sulle consegne missilistiche
E per il capo della diplomazia tedesca è giusto permettere all’Ucraina di distruggere le basi di lancio missilistiche russe, prima che questi attraversino il confine.
Resta il fatto che la Germania, pur essendo il secondo fornitore dell’esercito ucraino, non intende a sua volta fornire missili cruise a Kiev. Secondo un portavoce del governo a Berlino, il cancelliere Olaf Scholz non vede alcun motivo per cambiare rotta.
Una posizione che potrebbe evolversi con la fine della coalizione tripartita e molto probabilmente nuove elezioni anticipate nel prossimo febbraio. In effetti, il partito dei Verdi si dice pronto per tali consegne, proprio come i conservatori all’opposizione.