Accordo di difesa Mosca-Pyongyang | Seoul convoca l’ambasciatore russo

Accordo di difesa Mosca-Pyongyang | Seoul convoca l’ambasciatore russo
Accordo di difesa Mosca-Pyongyang | Seoul convoca l’ambasciatore russo
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(Seul) La Corea del Sud ha convocato venerdì l’ambasciatore russo a Seul dopo che Corea del Nord e Russia, sotto le sanzioni occidentali, hanno firmato un accordo di difesa che prevede l’assistenza reciproca in caso di aggressione.


Inserito alle 7:47

L’accordo bilaterale, concluso mercoledì durante la visita del leader del Cremlino in Corea del Nord, non esclude la “cooperazione tecnico-militare” tra i due paesi e prevede “l’assistenza reciproca in caso di aggressione” da parte di uno dei firmatari Vladimir Putin.

In risposta, venerdì la Corea del Sud ha convocato l’ambasciatore russo a Seul, Georgy Zinoviev, e “ha chiesto con forza che la Russia interrompa immediatamente ogni cooperazione militare con la Corea del Nord e rispetti le risoluzioni del Consiglio di sicurezza”, si legge in un comunicato stampa del ministero sudcoreano degli Affari Esteri.

“Violare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e sostenere la Corea del Nord minerà la nostra sicurezza e avrà inevitabilmente un impatto negativo sulle relazioni tra Corea del Sud e Russia”, ha insistito nel comunicato stampa il vice ministro degli Esteri sudcoreano Kim Hong-kyun.

Le sanzioni delle Nazioni Unite (ONU) colpiscono Pyongyang dal 2006, ma a marzo la Russia ha posto il veto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite su un progetto di risoluzione che estendeva di un anno il mandato del comitato di esperti incaricato di monitorarne l’applicazione.

Mosca e Pyongyang sono alleate dalla fine della guerra di Corea (1950-1953), ma sono diventate più vicine dopo l’operazione militare russa lanciata in Ucraina nel febbraio 2022.

Dopo la firma dell’accordo di difesa tra Corea del Nord e Russia, la Corea del Sud ha dichiarato che “riconsidererà” la sua politica che le vieta di fornire direttamente armi all’Ucraina.

Seul ha una politica di lunga data che le impedisce di vendere armi a zone di conflitto attive, alla quale si è aggrappata fino ad oggi nonostante le richieste di Washington e Kiev di riconsiderarla.

Giovedì il leader del Cremlino ha avvertito la Corea del Sud che avrebbe commesso un “grave errore”.

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