I senegalesi hanno iniziato questa domenica, 17 novembre 2024, ad eleggere i loro deputati, con i leader che mirano a ottenere la maggioranza più ampia possibile per attuare l’agenda di rottura e giustizia sociale con cui sono stati portati al potere otto mesi fa. Decine di persone erano in fila davanti ai seggi elettorali di Dakar dalle 8 del mattino (chiusura alle 18).
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Circa 7,3 milioni di elettori sono chiamati ad eleggere 165 deputati che resteranno in carica cinque anni. “Spero che Pastef (partito del primo ministro Ousmane Sonko) Vinceranno le elezioni, avere la maggioranza significa svolgere al meglio il proprio mandato. La priorità è la disoccupazione, i giovani sono così di fronte alla disoccupazione”ha sottolineato un elettore di 56 anni alAfp.
Tre anni di scontri politici e crisi economica
Tra le forze politiche in lizza per la maggioranza c’è il partito dei Patrioti Africani del Senegal per il lavoro, l’etica e la fraternità (Pastef), da cui proviene il presidente senegalese Bassirou Diomaye Faye, privo di qualsiasi esperienza esecutiva ma trascinato ai vertici dalla L’entusiasmo e l’aspirazione al cambiamento di una popolazione giovane provata da tre anni di confronto politico e di crisi economica. Con lui il primo ministro Ousmane Sonko, suo focoso mentore, che avrebbe dovuto essere al suo posto se la sua candidatura non fosse stata invalidata. Il primo aveva annunciato lo scioglimento dell’Assemblea nazionale il 12 settembre, con l’obiettivo di ottenere una maggioranza parlamentare che gli permettesse di attuare il suo programma politico.
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Di fronte a Pastef, le tre principali coalizioni sono Takku Wallu, guidata dall’ex presidente Macky Sall, Jam Ak Jarin, guidato da Amadou Ba, ex primo ministro e candidato presidenziale fallito lo scorso marzo, e infine Sam Sa Kaddu, rappresentato dal sindaco di Dakar, Barthélémy Dias.
L’esecutivo ha bisogno di una maggioranza di tre quinti per rivedere la Costituzione, come promesso, senza passare attraverso un referendum. Idem per aver incriminato l’ex presidente Macky Sall. L’opposizione avverte del pericolo di affidare il potere egemonico a un potere considerato estremista o incompetente.