DECRITTO – Il Regno di Mezzo teme che l’alleanza militare possa alimentare le tensioni alle sue porte, nella penisola coreana.
L'atmosfera è fresca questo 25 ottobre, ai piedi della Torre dell'Amicizia, nel cuore di Pyongyang. In abiti scuri da apparatchik, i diplomatici dell'ambasciata cinese cantano il loro inno nazionale davanti al monumento di granito che commemora l'ingresso dei soldati “volontari” di Mao nella guerra di Corea, settantaquattro anni fa.
Ma nessun rappresentante dell'ospite nordcoreano è presente ai piedi della collina Moran per celebrare la fratellanza « comunista » affrontare « l'attaccante » Americano, contrariamente alla tradizione.
Leggi anche
Guerra in Ucraina: Kim Jong-un mantiene la sua statura di miglior alleato di Putin contro Kiev
Kim Jong-un si è accontentato di inviare una corona di fiori senza nemmeno degnarsi di delegare funzionari a questo rito, celebrando tuttavia l'alleanza stretta “nel sangue” con Pechino, in soccorso del nonno Kim Il-sung, poi sopraffatto dalle forze del generale MacArthur nel 1950. Questa celebrazione solitaria è una nuova indicazione dell'ondata di freddo diplomatico regnante…
Questo articolo è riservato agli abbonati. Ti resta il 90% da scoprire.
Venerdì nero
-70% sull'abbonamento digitale
Già iscritto? Login