15 agosto 2021, i talebani prendono Kabul. Anche i più giovani, che non hanno vissuto sotto la loro formidabile dittatura, temono gli oscurantisti. Hanno ascoltato le storie degli anziani che, prima del 2001, la conoscevano. Per i diplomatici gli stranieri devono essere esfiltrati. Una missione quasi impossibile mentre quasi 15mila afghani disperati si ammassano attorno all'aeroporto e una folla si accalca davanti all'ambasciata francese. Molto rapidamente si sparse la voce che avrebbe effettuato delle evacuazioni…
Panico e disperazione
“Porti dentro tutti”ordinò David Martinon, allora ambasciatore, mentre i talebani minacciavano la folla davanti alla cancelleria. Centinaia di abitanti si ritrovarono poi sul territorio francese. Come portarli all'aeroporto quando i talebani attraversano la città? Allora come possiamo spezzare la marea umana che si è precipitata verso il bordo dei pendii? E chi portare a bordo? I posti sono limitati e c’è urgenza: c’è il pericolo di un attentato. Accadrà infatti il 26 agosto nei pressi dell'aeroporto. Bilancio: 182 morti.
Operazione Apagan, esfiltrazione di Kabul ci accompagna nelle ore intense della corsa contro il tempo che, tra il 15 e il 26 agosto 2021, ha consentito l'evacuazione da parte della Francia di 2.805 persone, soprattutto afghane. Un racconto avvincente e commovente, nutrito dalle testimonianze degli attori di questa straordinaria esfiltrazione: candidati all'esilio, diplomatici e ufficiali del Raid francese, professionisti afghani.
Nonostante una musica troppo sensazionale – le immagini, a volte violente, parlano da sole – questa ricostruzione mostra la creatività delle forze francesi nel trovare una via sicura attraverso l'imbroglio della caduta della capitale afghana, in preda al panico e alla disperazione, ma anche alla la crudele ingiustizia di designare persone prioritarie e il dolore di questi ultimi di salire a bordo lasciando i propri nella trappola dei talebani. Che, tre anni dopo, detengono ancora il potere.