Il quotidiano spagnolo La Vanguardia non pubblicherà più contenuti su X, la piattaforma di Elon Musk. Secondo il giornale, questa è diventata “una rete di disinformazione”. Il giorno prima, il quotidiano britannico The Guardian aveva fatto un annuncio simile.
“L’ex Twitter fa diventare virali messaggi che violano i diritti umani”, accusa giovedì in un editoriale il quotidiano spagnolo con sede a Barcellona, in cui sottolinea che continuerà comunque a seguire sui social i resoconti di personalità, di aziende o personalità per “poter informare puntualmente i propri lettori sui messaggi o sui dibattiti che ivi possono scambiarsi o svolgersi”.
I dirigenti del giornale hanno dichiarato di essere preoccupati da molto tempo perché su X sono molto presenti le teorie del complotto e il disprezzo per i diritti umani. Il fattore che alla fine li ha decisi ad abbandonare il social network è stata la copertura delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Stati», prosegue il testo.
Al termine delle elezioni vinte il 5 novembre, Donald Trump ha annunciato la sua intenzione di nominare il capo del 2022, a capo di una commissione responsabile del taglio della spesa pubblica, insieme all’uomo d’affari repubblicano Vivek Ramaswamy.
Accuse
“X dall’arrivo di Elon Musk si è riempito di contenuti tossici (…) in modo sempre più marcato”, critica ulteriormente La Vanguardia. “Questo social network si è trasformato in una piattaforma sulla quale le teorie del complotto e la disinformazione trovano cassa di risonanza.”
“La crescente presenza dei +bot+ (ndr), durante i quali innumerevoli +bot+ di origine indiana hanno preso parte ai dibattiti pubblici su questa rete sociale”, sottolinea inoltre il quotidiano.
“Questo giornale rileva che le idee che violano i diritti umani, come l’odio verso le minoranze etniche, la misoginia e il razzismo, fanno parte dei contenuti virali che circolano su X, dove diventano virali e catturano il tempo degli utenti per guadagnare più soldi con la pubblicità ‘, descrive.
Già mercoledì il Guardian aveva annunciato l’abbandono del social network, definendolo una “piattaforma mediatica tossica”.
/ATS