Vladimir Putin ha dichiarato venerdì che negozierà con l’Ucraina in caso di ritiro delle forze ucraine dalle quattro regioni da lui rivendicate e quando Kiev rinuncerà all’adesione alla NATO. Commenti fatti alla vigilia del vertice di pace organizzato in Svizzera e al quale Mosca non era stata invitata.
“Non appena Kiev inizierà il ritiro effettivo delle truppe (dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia) e notificherà l’abbandono del suo piano di adesione alla NATO, immediatamente, in questo preciso istante, ordineremo il cessate il fuoco e avviare i negoziati”, ha detto Putin ai dirigenti del Ministero degli Esteri russo.
Queste richieste costituiscono di fatto una richiesta di resa da parte dell’Ucraina, il cui obiettivo è mantenere la sua integrità territoriale e sovranità.
Vladimir Putin ha proclamato nel settembre 2022 l’annessione delle quattro regioni dell’Ucraina orientale e meridionale, oltre a quella della Crimea nel 2014. Ha precisato che l’Ucraina deve consegnare tutti questi territori alla Russia, anche se Mosca li occupa solo parzialmente.
Ha inoltre denigrato il vertice di pace, dal quale è stata esclusa la Russia, previsto in Svizzera il 15 e 16 giugno su iniziativa dell’Ucraina, considerandolo uno “stratagemma per distogliere l’attenzione di tutti” da quelli che sono, secondo lui, gli occidentali e le autorità di Kiev.
“A questo proposito, voglio sottolineare che senza la partecipazione della Russia e senza un dialogo onesto e responsabile con noi, è impossibile raggiungere una soluzione pacifica in Ucraina e la sicurezza dell’Europa in generale”, ha insistito il presidente russo.
