Serie: “In the Boots of Lucky Luke”, la realtà così come il mito

Serie: “In the Boots of Lucky Luke”, la realtà così come il mito
Serie: “In the Boots of Lucky Luke”, la realtà così come il mito
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Sceneggiatore di Fortunato Luca dal 2016, Jul, al quale dobbiamo, tra l’altro, Silex e la cittàesamina spazi infiniti con in mente una montagna di domande, una più ingenua dell’altra. Caduto da piccolo nelle grandi pianure, Jul ha l’onore di essere diventato il comandante del leggendario cowboy classe 1946, personaggio con 80 albi. Una nuova opera arriva il 15 novembre.

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Confrontare la leggenda con il paese reale

Il concept della trilogia documentaristica proposta da Arte è quello di portare l’autore e il designer sul posto, per verificare se il selvaggio West ha ancora qualcosa di Lucky Luke – se anche solo una volta gli somigliava. Jul attraversa così piccoli paesi ancora concentrati sulla via centrale, con le loro facciate rinnovate ma d’epoca. Interroga il banchiere della città, due anziani che stanno in veranda come il nonno immaginario, lo sceriffo – che gli assicura che non fa un pisolino con i piedi sulla scrivania come nei fumetti. Ma ha ancora la stella, “sul cuore”.

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Estratto da “Un cowboy in cotone” e Jul in un campo di cotone. — © Grand Angle Productions / Lucky Comics

Le domande di Jul, con i suoi colorati album in mano, si rivelano fresche e divertenti. L’espediente visivo è ovviamente perfetto, poiché il regista Xavier Lefebvre può divertirsi a confrontare, confrontare i disegni di Morris – il materiale visivo è tratto solo dai suoi album storici – con inquadrature reali. Canyon, sentieri infiniti, persino armi potranno poi essere affiancati, il mondo reale di fronte a quello del disegno.

Un gioco di ricerca di somiglianze

L’impresa è un gioco, perché si tratta di cercare somiglianze, quindi viaggiare in questo angolo del Paese rintracciando quelli che sembrano paesaggi, istituzioni o anche persone paragonabili a ciò che c’era nelle scatole. La cosa più sorprendente è il numero di corrispondenze che trova il designer. C’è la banchiera con la sua scintillante cassaforte. Anziani sui loro portici. Gli indiani con i loro grandi copricapi a forma di aquila, che non sono attributi per i turisti.

Morris prosperava grazie al cinema. Hollywood ha plasmato questa mitologia del selvaggio West. E come un sorprendente ritorno dalla finzione alla realtà, Jul ritrova oggi tracce autentiche di questo immaginario. “È difficile distinguere la realtà dalla leggenda”, ha detto Goscinny. Molto vero.

A proposito di una parodia: Lucky Luke, Un cowboy chiamato Desiderio

“Negli stivali di Lucky Luke”. Una serie di documentari di Jul e Xavier Lefebvre (2023), in tre parti da 55′. Dal 21 novembre su Arte, su Arte.tv, app e YouTube.

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