“Losanna onorò consapevolmente Mussolini”

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“Losanna onorò consapevolmente Mussolini”
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Fascismo a Losanna

“Mussolini fu consapevolmente onorato”

La direttrice del Centro interdisciplinare di ricerca sull’etica, Nadja Eggert, parla del dottorato onorario conferito al dittatore.

Anaïs Kien– Storia vivente

Pubblicato oggi alle 8:55

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Il dottorato conferito al leader fascista può anche essere un motivo ricorrente all’Università di Losanna, nonché un brutto ricordo che regolarmente ritorna alla ribalta, ma è comunque rivelatore, oggi si ritiene, di un “filosofo”. clima fascista” che permeava non solo ilalma materma anche la buona società vodese. L’Università continua a rifiutarsi di revocare, post mortem, il titolo onorifico a Benito Mussolini, ma vuole coltivare con assiduità le riflessioni. Aggiornamento con Nadja Eggert, che ha guidato la perizia commissionata da UNIL nel 2022. Questa settimana ha organizzato il convegno “Presenze fasciste in Svizzera”.

Come ha fatto l’Università di Losanna ad assegnare questo diploma, questo famoso dottorato onorario, a Mussolini nel 1937?

È un’iniziativa che viene lanciata dal direttore della Scuola di Scienze Sociali e Politiche, Pasquale Boninsegni e dal vicedirettore Arnold Reymond. Entrambi, almeno il primo, hanno conosciuto tendenze fasciste. Boninsegni è in contatto con Benito Mussolini – lo informa dei passi compiuti – ed è lui a suggerire che la sua scuola gli conferisca questo titolo. Il motivo addotto è che Mussolini era uno studente nel 1903-1905 all’UNIL. La ricerca mostra che avrebbe seguito alcuni corsi, ma non su base regolare. Prima del 400e anniversario dell’Università di Losanna, Arnold Reymond ha quindi contattato ex studenti “illustri” per chiedere la partecipazione. Contattò Mussolini, che rispose positivamente facendo una donazione di 1000 franchi. È un dottorato per amore dell’onore che vuole onorare i buoni rapporti tra Mussolini e l’UNIL, e più in generale con la Svizzera.

Anche all’interno dell’Università c’erano simpatizzanti del fascismo alla fine degli anni Trenta?

Assolutamente! All’interno dell’Università, ma anche più in generale. Secondo la procedura, il conferimento del titolo avviene tramite proposta alla Commissione di Ateneo. Ma prima Boninsegni e Reymond passano dal Consiglio di Stato, cosa che non è necessaria. Toccherà poi al Consiglio dell’Università, composto da una decina di persone, e al Consiglio delle Scuole della SSP decidere su questa proposta di dottorato. In ogni momento, in tutti questi casi, non c’è una reale opposizione. Gli unici contrari sono Jean Baup, consigliere di Stato liberale, e i professori Georges Bonnard – che si astiene – e Jean Wintsch.

Si tratta quindi di un dottorato onorario assegnato soprattutto per valorizzare le celebrità che si sono laureate all’Università…

Esiste un contesto filofascista in Svizzera, nel cantone di Vaud e all’interno dell’Università di Losanna, che onora un personaggio di cui conosciamo le azioni. Non onoriamo solo una persona ma il suo progetto politico.

Gli avversari tacciono o si astengono?

Il problema è che gli archivi sono incompleti. Sembra che manchino delle pagine, i verbali delle riunioni sono spesso concisi. In definitiva ci sono poche informazioni sulle opposizioni. Ora, non appena la stampa diffonde la notizia del dottorato, diverse persone esprimono la loro opposizione al rettorato. Queste lettere sono accessibili.

Quindi i dubbi vengono espressi molto presto, ma a che punto il dottorato rinasce, quando torna ad essere un problema?

Molto presto. Da parte sua è stata richiesta la revoca del titolo e un lavoro di ricerca attorno alla sua attribuzione. Poi, nel 1987, ai tempi della 450e anniversario dell’Ateneo, con un’istanza si chiederà formalmente la pubblicazione di tutti gli atti e l’annullamento della laurea. Il rettore Pierre Ducrey condurrà questa compilazione con Olivier Robert. C’è infine una petizione depositata nel 2022, da un comitato che riunisce varie associazioni svizzere e italiane.

Come possiamo spiegare la longevità di questo file?

Un primo motivo è che non esiste una base giuridica che consenta la revoca del titolo. Al momento non sono previste condizioni di recesso. Questo motivo era già stato citato nel 1987. Ma bisogna sottolineare che questo titolo è unico. Più in generale, quando un titolo viene revocato, si fa generalmente valere che al momento della concessione non erano noti comportamenti inappropriati. Tuttavia, questo non è il caso qui. Nel caso di Mussolini sapevamo esattamente a chi davamo questo titolo. Conosciamo la sua politica interna, la violenza contro gli oppositori, conosciamo la sua politica di colonizzazione e i crimini commessi in Etiopia o in Libia… Ma Mussolini rimane sconvolto quando apprende che l’annuncio del suo titolo suscita reazioni negative in Svizzera. premere. Vorrà rifiutare il titolo. Ci vorrà l’attenzione dell’ambasciata svizzera a Roma per rimettere le cose a posto. Dietro questo titolo si nasconde quindi il coinvolgimento del Cantone e delle autorità federali.

In un certo senso dovresti quasi non prendere questo dottorato per non cancellarlo, giusto?

Non lo so, rimane una storia davvero unica e complessa. La rimozione porterà alla cancellazione? Quel che è certo è che questo dottorato interroga e sfida. Sembra quindi importante permettere a ciascuna generazione di appropriarsi di questa storia secondo il proprio presente. Se dovesse esserci una modifica legislativa che preveda procedure di ritiro e si svolgesse un dibattito democratico, potremmo o potremmo volerlo ritirare, questa volta con piena cognizione di causa.

In definitiva, è un oggetto superbo per porre domande etiche…

Assolutamente. Togliere il titolo rischia di chiudere la porta troppo presto, mentre c’è ancora ricerca da fare. È importante che le generazioni future possano affrontare questo problema. Nel nostro rapporto ci siamo basati su uno dei pilastri della giustizia riparativa, la necessità di informare. Oggi abbiamo una responsabilità istituzionale e collettiva: spiegare e comprendere questo passato, e comprendere che non siamo sicuri nemmeno oggi di onorare nuovamente una persona che non sarà più onorevole in un futuro prossimo o lontano. Comprendere i meccanismi del 1937 significa anche assicurarsi di non ripeterli e comprendere il presente.

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