sotto la “pressione militante”, la visita di Élisabeth Borne a Sciences Po si è trasferita

sotto la “pressione militante”, la visita di Élisabeth Borne a Sciences Po si è trasferita
sotto la “pressione militante”, la visita di Élisabeth Borne a Sciences Po si è trasferita
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Un gruppo di studenti classificati a sinistra aveva promesso all’ex primo ministro un “comitato di accoglienza”. L'associazione Sciences Po Forum ha deplorato un “preoccupante calo della libertà di espressione”.

Probabilmente sarebbe stata disturbata. L'ex primo ministro Élisabeth Borne ha assistito alla sua visita venerdì 8 novembre a Sciences Po Strasburgo, trasferita a causa della “pressione militante”ha annunciato l'associazione studentesca Sciences Po Forum in un comunicato stampa. Il Primo Ministro doveva andarci per un… “sessione di firma” alle 17, a seguire alle 18 una conferenza per “Ripensa al periodo trascorso a Matignon e a ciò che comportava”si legge in una pubblicazione dell'organizzazione che si propone di farlo “promuovere il dibattito delle idee” invitando diverse personalità della vita politica o della società civile.

“A seguito di un appello alla mobilitazione del collettivo “IEP Strasburgo in lotta”, lanciato da altre organizzazioni sindacali di Strasburgo, che contestavano la visita dell’ex primo ministro, siamo stati costretti a tenere questo evento fuori dai locali della scuola o ad annullarlo a causa di un rischio per la sicurezza”precisa l'associazione. Alla fine è stata la prima opzione scelta, con il trasferimento in un auditorium situato un chilometro più lontano.

“Comitato di benvenuto”

Sui suoi social, il collettivo “Il PEI Strasburgo in lotta”già in azione durante i precedenti blocchi e le assemblee filo-palestinesi, ha accolto con favore a «vittoria» par «KO»prima di disillusi scrivendo su Instagram: “Ma ehi… ha ricevuto (in un altro auditorium) quindi… Sempre alle 16.”prima di rivelare l'indirizzo. Mercoledì, il gruppo ha chiesto a “comitato di benvenuto del nostro carissimo ex primo ministro”, “regina del neoliberismo e della democrazia”.

“Science Po Forum deplora questa decisione (di ricollocazione) che mette in discussione un preoccupante declino della libertà di espressione (…) essere costretti a cedere alle pressioni di una minoranza di attivisti equivale a sovvertire la missione primaria della nostra scuola: essere un luogo di conoscenza e scambio”scrive l'associazione.

A fine ottobre Sciences Po Strasburgo era già stata al centro delle polemiche dopo l'annuncio del congelamento dei suoi rapporti con l'Università Reichman di Tel Aviv. In questione, la proposta avanzata da due studenti della lista Solidarit, durante il consiglio direttivo del 25 giugno, di una mozione di sospensione del partenariato con questa struttura che si impegnerebbe attivamente “in un conflitto che porta al massacro di decine di migliaia di civili” a Gaza, secondo loro. Lo aveva sottolineato il rettore dell'Università di Strasburgo, Michel Deneken Figaro che lui “totalmente disapprovato questa risoluzione”. Il ministro degli Esteri Jean-Noël Barriot ha descritto la decisione come“angosciante”.

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