“Se avessi trafficato cocaina, mi avrebbe dato meno fastidio la Repubblica Islamica”

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Il cineasta iraniano, fuggito dal suo Paese per evitare il carcere, ha ricevuto il premio speciale della giuria per I semi del fico selvatico, il ritratto di una famiglia che si sta dilaniando attorno al movimento “Donna, Vita, Libertà”.

Semi di fico selvatico è stato l’ultimo film in concorso proiettato a Cannes venerdì 24 maggio. Per molto tempo non si è avuto la certezza che Mohammad Rasoulof, fuggito dall’Iran il 12 maggio per sfuggire al carcere, potesse venire a presentarlo sulla Croisette. Finalmente è arrivato alla fine della settimana dalla Germania. E sabato sera ha ricevuto il premio speciale della giuria, un riconoscimento pensato su misura per quest’uomo che da sempre denuncia gli abusi del regime islamista. In un discorso di moderata emozione, ha ringraziato i membri della sua squadra bloccati in Iran. “Il mio popolo vive ogni giorno sotto un regime che lo ha preso in ostaggio”ha continuato il regista, augurandosi “Saluto tutte queste giovani donne il cui sconfinato coraggio ha reso possibile questo film”alludendo così alle donne iraniane che hanno manifestato togliendosi il velo.

Il cineasta, che ha ricevuto il premio Un certain Regard nel 2017 per Un uomo integro, In questo nuovo film, racconta la storia di una famiglia divisa e…

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