Valerie de Graffenried
Bruxelles
Pubblicato il 21 maggio 2024 alle 14:34 / Modificato il 21 maggio 2024 alle 14:35
In Europa, le reazioni alla decisione di Karim Khan, procuratore generale della Corte penale internazionale (CPI), di richiedere mandati di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il suo ministro della Difesa e tre leader di Hamas rivelano chiare linee di frattura. Se Parigi afferma di “sostenere la Corte penale internazionale, la sua indipendenza e la lotta contro l’impunità in ogni situazione”, se Madrid sottolinea la sua “imparzialità” e il suo “lavoro cruciale, che deve essere svolto liberamente e senza interferenze”, Altre capitali non lo fanno esitano ad esprimere chiaramente il loro disagio.
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