Al processo per posti di lavoro fittizi, la difesa balbettante degli ex assistenti parlamentari di Marine Le Pen – Libération

Al processo per posti di lavoro fittizi, la difesa balbettante degli ex assistenti parlamentari di Marine Le Pen – Libération
Al processo per posti di lavoro fittizi, la difesa balbettante degli ex assistenti parlamentari di Marine Le Pen – Libération
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Giustizia

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Gli ex collaboratori del partito che sfilano al bar, impantanandosi in spiegazioni esitanti, si mostrano incapaci di giustificare la realtà del loro lavoro a Bruxelles, dove alcuni non hanno quasi mai messo piede. Un contrasto palese con l’onnipresenza di Marine Le Pen.

Le tre settimane di processo appena conclusosi presso il tribunale penale di Parigi contro gli assistenti fittizi della RN (ex FN) hanno mostrato l’abisso che a volte separa Marine Le Pen dagli ex collaboratori del partito di estrema destra rimandato indietro con lei. Non solo nella conoscenza che possono avere del caso, ma anche nel livello di preparazione della loro difesa. È evidente l’innegabile centralità del deputato del Pas-de-Calais nel processo e, per ovvia deduzione, del presunto sistema messo in atto dall’ex Fronte Nazionale tra il 2005 e il 2016 per dirottare i fondi europei. La presenza di Marine Le Pen in aula è davvero imponente. La rabbia con cui la preparata avvocatessa, che rischia l’ineleggibilità e un sasso nella scarpa come candidata all’Eliseo, ha cercato fin dall’apertura del processo, il 30 settembre, di dominare i dibattiti, per sfruttare le sue doti di oratrice digerire che la vicenda sarebbe soprattutto “politica” e sedurre la stampa durante le sospensioni delle udienze, tagliare una

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