Saint-Maurice: il sacerdote Gilles Roduit, accusato di abusi sessuali e scagionato dai tribunali, è tornato al suo ministero e ha interrotto lo sciopero della fame.

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Riabilitato, il sacerdote ha interrotto lo sciopero della fame

Pubblicato oggi alle 10:35

“Ieri sera mi sono fatto un dolcetto: 2-3 biscotti con un pezzo di formaggio che qualcuno mi ha portato”. Il ritorno all’umorismo di Gilles Roduit, dall’altro capo del filo, contrasta con il tono angosciato del giorno prima.

Il sacerdote-decano di Saint-Maurice, preso di mira dalle accuse di contatto fisico durante la trasmissione “Mise au Point” del 18 novembre su RTS, da allora scagionato dai tribunali, ma impedito di riprendere le sue funzioni dal silenzio della diocesi di Sion, venerdì aveva iniziato uno sciopero della fame per far sentire la sua voce.

Mercoledì sera ha ottenuto ciò che voleva: il via libera del vescovo Jean-Marie Lovey, come abbiamo appreso i media cath.ch, che ha potuto consultare un annuncio inviato agli agenti pastorali della diocesi e del territorio abbaziale di Saint-Maurice. Sempre secondo cath.ch non è prevista alcuna comunicazione alla stampa da parte della diocesi.

Per Gilles Roduit, il calvario, e di conseguenza lo sciopero finale, si è concluso mercoledì sera con una telefonata di Jean-Michel Girard, delegato apostolico dell’Abbazia di Saint-Maurice e suo superiore, che gli annunciava la notizia della sua riabilitazione. “Il peso dell’etichetta che porto ingiustamente da novembre rimarrà, ma posso contare su numerose testimonianze di sostegno”, ci ha spiegato giovedì dalla cappella di Scex dove si era ritirato da venerdì.

Ritorno a Pentecoste

Il ritorno concreto all’attività avverrà durante la Messa di Pentecoste. In tutta sobrietà: «Non voglio feste né altro, anche se sono felice che Jean-Michel Girard abbia pensato di dire qualche parola per me quel giorno».

Gilles Roduit aggiunge che non si rammarica minimamente del suo sfogo venerdì, quando ha contattato diversi media per sottolineare il suo sciopero della fame e il suo appello. Se dice di non contestare in alcun modo la necessità di fare luce sui casi di abusi all’interno della Chiesa, vuole rappresentare coloro che, a suo avviso, vengono ingiustamente individuati. “Sono convinto che senza tutto questo non avrei vinto la mia causa, e sono felice di vedere che dà coraggio ad altre persone, può offrire luce a chi soffre la mia stessa situazione”.

Ricordiamo che nel programma Mise au Point un ex parrocchiano aveva accusato Gilles Roduit di contatto sessuale. La giustizia lo aveva scagionato in tre distinte azioni legali. Dopo l’esame, le autorità vaticane sono giunte alle stesse conclusioni.

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