(Beirut) La forza di pace dell’Onu in Libano ha chiesto domenica “spiegazioni” all’esercito israeliano, accusandolo di manovre contro di lui, dopo che Israele, che combatte sul terreno contro gli Hezbollah libanesi, ha chiesto all’Onu di “proteggere immediatamente” queste truppe. , schierato come cuscinetto tra i due paesi.
Inserito alle 8:26
Aggiornato alle 12:07
Sarah BENHAIDA con Jay DESHMUKH a Gerusalemme
Agenzia France-Presse
La Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) ha riferito che domenica due carri armati israeliani hanno “fatto irruzione” in una delle sue posizioni al confine, prima di sparare “provocando fumo” che ha scatenato “irritazioni cutanee e reazioni gastrointestinali in 15 caschi blu”.
Criticando “violazioni scioccanti”, ha anche accusato l’esercito israeliano di averle impedito di effettuare un “movimento logistico cruciale” il giorno prima.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva appena esortato il segretario generale dell’ONU a “proteggere l’UNIFIL” […] immediatamente”, dopo che venerdì questa forza ha denunciato il “ripetuto” e “deliberato” fuoco israeliano contro le sue posizioni nel sud del Libano, cosa che ha posto Israele sotto il fuoco delle critiche internazionali.
L’ONU, con cui Israele intrattiene pessimi rapporti, ha alzato la voce in un momento in cui l’esercito israeliano intensifica gli attacchi in Libano e combatte sul campo contro Hezbollah.
Il movimento libanese filo-iraniano ha detto che domenica stava combattendo i soldati israeliani “con armi automatiche” e “razzi” in almeno quattro villaggi al confine con Israele, con l’esercito israeliano che ha riferito di “combattimenti faccia a faccia”.
Ha riferito di aver catturato un combattente di questa formazione in un tunnel nel sud del Libano, dove ha lanciato un’offensiva di terra il 30 settembre.
Dopo aver indebolito l’Hamas palestinese a Gaza, Israele ha spostato il fronte della guerra in Libano, con l’obiettivo di allontanare Hezbollah dal confine e consentire il ritorno nel nord di Israele di circa 60.000 sfollati attraverso il lancio di razzi, effettuato per un anno dalla formazione libanese a sostegno di Hamas.
Il Paese non permetterà a Hezbollah di ritornare nelle zone di confine, anche dopo il ritiro dei suoi soldati, ha detto domenica il ministro della Difesa, Yoav Gallant.
Da quando, il 23 settembre, sono stati lanciati massicci attacchi contro le roccaforti di Hezbollah, nella periferia meridionale di Beirut e nel sud e nell’est del Libano, l’esercito israeliano ha decapitato la sua leadership, uccidendo in particolare il suo leader, Hassan Nasrallah.
La guerra in Libano e quella di Gaza, innescata dall’attacco senza precedenti del movimento islamico palestinese del 7 ottobre 2023 sul suolo israeliano, si accompagna a un’escalation tra Iran e Israele, i cui leader minacciano di reagire all’attacco missilistico iraniano contro 1È ottobre.
Il Pentagono ha annunciato domenica il dispiegamento in Israele del sistema di difesa antimissile americano THAAD ad alta quota “per aiutare a rafforzare le difese aeree” dell’alleato israeliano contro l’Iran.
Teheran non ha “linee rosse” per difendere i propri interessi ed è “totalmente pronta ad affrontare una situazione di guerra”, aveva già avvertito il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi domenica durante una visita a Baghdad.
Scatti “ripetuti”.
L’UNIFIL ha denunciato venerdì il “ripetuto” e “deliberato” fuoco israeliano sulle sue postazioni nel sud del Libano, segnalando successivamente il ferimento di cinque caschi blu in 48 ore.
“Ci rammarichiamo che i soldati dell’UNIFIL siano rimasti feriti e stiano facendo di tutto […] per evitare che ciò accada di nuovo. Ma il modo più semplice e ovvio […] è semplicemente farli uscire dalla zona di pericolo”, ha detto il primo ministro israeliano.
Sfidando le critiche internazionali, ha sottolineato che il suo Paese ha chiesto “ripetutamente”, invano, il ritiro dell’UNIFIL dalle zone di combattimento, e ha giudicato il rifiuto dell’ONU di evacuarle rendendole “ostaggio degli Hezbollah”.
Papa Francesco ha invitato domenica a “rispettare” queste truppe di pace, con il primo ministro libanese Najib Mikati che ha denunciato “un nuovo rifiuto [israélien] rispettare il diritto internazionale.
Dall’ottobre 2023, più di 2.100 persone sono state uccise in Libano, di cui oltre 1.200 dal 23 settembre, secondo un conteggio dell’AFP basato su dati ufficiali. L’ONU ha registrato quasi 700.000 sfollati.
Offensiva a Jabalia
Nella Striscia di Gaza devastata e assediata, l’esercito israeliano prosegue l’offensiva rilanciata nel nord, bombardando soprattutto la regione di Jabalia, dove accusa Hamas di cercare di ricostituire le sue forze.
Domenica ha detto di aver eliminato “dozzine” di combattenti. Secondo Netanyahu, l’esercito sta “smantellando le roccaforti di Hamas” nella zona.
Hamas ha condannato una “campagna militare criminale” nella zona.
L’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 ha provocato la morte di 1.206 persone in Israele, la maggior parte civili, secondo un conteggio dell’AFP basato su dati ufficiali israeliani e inclusi ostaggi morti o uccisi durante la prigionia a Gaza.
Secondo i dati del ministero della Sanità del governo di Hamas, ritenuti attendibili dalle Nazioni Unite, almeno 42.227 palestinesi sono stati uccisi, per lo più civili, nell’offensiva di ritorsione israeliana a Gaza.