CRONACA – I pensionati vedono le loro pensioni come un compenso differito. I politici non osano contraddirli ufficialmente, ma lo fanno in gran parte attraverso le loro decisioni. È giunto il momento di prendere questa svolta.
I pensionati non si considerano persone che vivono a scapito della solidarietà nazionale. Lungi da ciò, considerano all'unanimità le loro pensioni come salari differiti. Il che sembra legittimo: in Francia bisogna contribuire per molti anni, 172 trimestri ormai, per ricevere, senza piallatrice, questo reddito sostitutivo in un momento in cui, con il calo dell'entusiasmo e della salute, diventa più difficile lavorare. In quanto tali, le pensioni non possono essere paragonate ad altri benefici, come l’assicurazione contro la disoccupazione o la RSA. Tutte le persone attive, salvo incidenti, vanno in pensione e, nel migliore dei casi, per molti anni.
Tuttavia, nei conti nazionali, questa differenza di natura non è evidente: i contributi dei pensionati sono infatti stati spesi dalla vasta macchina pubblica ben prima che questi ultimi ricevano la pensione. I parlamentari stanno discutendo in questi giorni la legge finanziaria sulla Previdenza Sociale
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