Decolonizzando Ginevra, il Museo Etnografico ci sta lavorando

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Pubblicato il 5 maggio 2024 alle 15:34 / Modificato il 5 maggio 2024 alle 15:35

“In Oceania, la parola per ‘passato’ si riferisce al tempo avanti e la parola per ‘futuro’ si riferisce al tempo passato. Quindi immagina un hawaiano con le spalle rivolte al futuro e gli occhi fissi sul passato. È con questo piccolo esercizio mentale che Carine Ayélé Durand, direttrice del Museo Etnografico di Ginevra (MEG), ha introdotto il tour stampa della mostra Memorie. Ginevra nel mondo coloniale. Mai prima d’ora il MEG ha mescolato così tanto la sua storia. Questo nuovo bagaglio dovrebbe fornirgli gli strumenti per guardare al futuro senza troppe paure. In ogni caso, incoraggia nuove pratiche di collaborazione con le persone e le persone direttamente interessate dalle sue collezioni.

Vari disegni dell’artista e collezionista Émile Chambon (1905-1993) rappresentanti oggetti africani della sua collezione personale, avvistati sul mercato dell’arte o nei musei. — © Archivio della Città di Ginevra

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