Collettivi e personalità politiche, artistiche, attiviste e intellettuali hanno indetto domenica 5 maggio manifestazioni di denuncia in diverse città “l’offensiva transfobica” in corso, secondo loro, contro i diritti delle persone trans.
A Parigi è previsto un comizio in Place de la République all’inizio del pomeriggio. Altri incontri sono previsti in una quarantina di altre città, in particolare a Lione, Marsiglia e Montpellier.
L’appello alla mobilitazione è stato lanciato da più di 800 collettivi e personalità (Annie Ernaux, Vanessa Springora, Act Up Paris, Family Planning, ecc.) in una rubrica pubblicata martedì da Politica. LFI ha anche invitato le persone a partecipare alle manifestazioni.
Nel loro mirino e in quello dei manifestanti, il rapporto sulla transidentificazione dei minori redatto dal gruppo LR al Senato. Le associazioni vedono in questo testo, che ha portato a un disegno di legge che sarà esaminato il 28 maggio in seduta pubblica, un ritorno alla terapia di conversione, cosa che i suoi autori negano.
Rapporto del Senato ritenuto transfobico
Le associazioni denunciano anche la pubblicazione e la promozione del libro Transmaniache si presenta come a “indagine sugli abusi dell’identità transgender”. “I messaggi dei due autori sono pericolosi, ritroviamo la retorica che avevamo negli anni ’80 contro gli omosessuali e che oggi torna in vigore contro le persone transgender”denuncia Maxime Haes, portavoce di Stop Homophobia.
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L’operatore JCDecaux ha provveduto a rimuovere i manifesti che promuovevano il libro dalle strade della capitale, interrogato dal municipio di Parigi, che li ha giudicati contrari alla sua carta etica e si è scusato.
Un convegno alla presenza dei due autori, che si difendono da ogni transfobia e denunciano “censura”è previsto lunedì sera all’Università Panthéon-Assas su iniziativa del sindacato studentesco La Cocarde.
Nonostante gli appelli a vietare l’evento, il rettore dell’università ha dichiarato all’Agence France-Presse di aver preso la decisione di mantenerlo “in nome della libertà di espressione”. “Le università sono soprattutto luoghi di dibattito e di confronto di idee, anche quando le idee sono discutibili, o addirittura apertamente contestabili”ha dichiarato Stéphane Braconnier.
“La conferenza sarà filmata: se dovessero esserci commenti transfobici, discriminatori o omofobici, non esiterò un solo secondo a deferire la questione alla Procura o ad avviare un procedimento disciplinare”Ha aggiunto.
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