Piano Natura 2030 | Un miliardo per proteggere il 30% del Quebec

Piano Natura 2030 | Un miliardo per proteggere il 30% del Quebec
Piano Natura 2030 | Un miliardo per proteggere il 30% del Quebec
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(Montreal) Il governo provinciale ha pubblicato il suo Piano Natura 2030, una tabella di marcia con un budget di 922 milioni che dovrebbe consentire al Quebec di raggiungere la protezione del 30% del suo territorio nei prossimi anni.


Inserito alle 15:53

Stephane Blais

La stampa canadese

Attualmente il Quebec protegge circa il 17% del suo territorio e il ministro dell’Ambiente, Benoit Charette, ha invitato i media lunedì mattina al parco delle Îles-de-Boucherville per presentare la strategia per proteggere il 30% della biodiversità.

Per realizzare questo impegno nei prossimi anni sarà dedicato quasi 1 miliardo, una somma che era già stata annunciata attraverso diverse comunicazioni governative a partire dal 2022.

La preservazione del 30% della terra e degli oceani è l’obiettivo principale dell’accordo Kunming-Montreal sulla biodiversità firmato nel 2022 e negli ultimi mesi si sono svolte consultazioni per trovare le modalità per raggiungere questo obiettivo.

Tre assi, 14 target e 33 obiettivi

Il piano prevede tre principali aree di intervento.

Pertanto, 466,9 milioni saranno destinati alla conservazione della natura, 360 milioni saranno utilizzati per migliorare l’accesso alla natura e 95,7 milioni andranno a mobilitare i cittadini per proteggere il patrimonio naturale.

Questi tre assi sono suddivisi in 14 target e 33 obiettivi.

Ciascuno degli obiettivi del Piano Natura comprende una moltitudine di azioni che saranno finanziate per proteggere il 30% della biodiversità, ad esempio migliorando la rete delle aree protette o addirittura creando nuovi parchi nazionali.

“Nei prossimi anni, con i soldi a disposizione, si parla della creazione di tre nuovi parchi e dell’ampliamento di cinque esistenti”, ha indicato Benoit Charette, riferendosi alla possibile creazione del parco della Côte-de-Charlevoix Malbaie, il parco delle Dunes-de-Tadoussac, sulla North Shore, e il parco Nibiischii, nel Nord-du-Québec.

Anche il Parc du Bic, il Parc des Îles-de-Boucherville, il Parc de Plaisance, il Parc du Mont Orford e il Parc du Mont-Saint-Bruno sono tra quelli che dovrebbero essere ampliati nei prossimi anni.

L’elenco delle azioni da intraprendere per raggiungere gli obiettivi di tutela della biodiversità è molto lungo, secondo il Piano Natura. Ecco alcuni esempi: ridurre l’uso di pesticidi in agricoltura, tracciare un quadro delle specie minacciate o vulnerabili in Quebec e proteggere i loro habitat, promuovere la conservazione e l’uso sostenibile delle foreste private e sostenere i proprietari forestali a tal fine, impedire l’introduzione di pesticidi nuove specie esotiche invasive e nuovi organismi patogeni nel territorio, supportano lo sviluppo di strumenti che facilitino la divulgazione degli impatti di aziende e investitori in termini di biodiversità.

Un piano piuttosto ben accolto

L’organizzazione Nature Québec ha accolto favorevolmente il Piano Natura e il “desiderio del governo di coinvolgere tutta la società” nella sua attuazione.

Nature Québec ritiene tuttavia che la gestione delle foreste sia il punto cieco del piano.

In un comunicato stampa, l’organizzazione sottolinea che “il 92% delle foreste del Quebec si trova su suolo pubblico e che l’allarmante declino delle popolazioni delle foreste e dei caribù di montagna è un segno che la gestione delle foreste non è attualmente sostenibile, diversamente da quanto affermato nel Nature Piano”.

Si tratta di un piano “nel complesso coerente”, ma che “evita consapevolmente la questione della gestione delle foreste”, secondo Marie-Audrey Nadeau Fortin, analista della biodiversità presso Nature Québec.

Anche la Società per la Natura e i Parchi (SNAP Quebec) ha accolto con favore il piano del governo, sottolineando in particolare l’importanza di abbinare la strategia del governo a obiettivi misurabili coerenti con i requisiti del Quadro globale sulla biodiversità.

“Notiamo tuttavia che il Piano Natura 2030 omette un elemento chiave per il mantenimento della biodiversità. Una revisione approfondita della legge sulle specie minacciate o vulnerabili, che accelererebbe l’identificazione e la protezione degli habitat essenziali, era attesa da tempo”, ha indicato Alain Branchaud, biologo e direttore generale di SNAP Quebec.

Il piano, un documento di 72 pagine, ricorda che è urgente agire sulle minacce che causano la perdita di biodiversità planetaria.

Il documento cita diversi rapporti, tra cui quello dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) che indica che “il 75% della superficie terrestre è oggi significativamente alterata dalle attività umane, il 60% delle popolazioni di vertebrati sono scomparse nel ultimi 50 anni e un milione di specie sono a rischio di estinzione o lo saranno nei prossimi decenni a meno che non si adottino misure volte a ridurre l’intensità dei fattori che causano il declino della biodiversità”.

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