Valérie Glatigny vuole modificare il decreto scolastico prima del 2025 per garantire una settimana di riposo comune agli studenti fiamminghi, francofoni e tedeschi, di fronte agli attuali cambiamenti dei calendari scolastici.
Il ministro dell’Istruzione della Federazione Vallonia-Bruxelles (FWB), Valérie Glatigny (MR), ha sollevato l’idea di modificare il decreto sugli orari scolastici.
Questa riforma mirerebbe a correggere le discrepanze nei calendari delle diverse Comunità del Paese, che creano difficoltà alle famiglie.
Durante un intervento in commissione parlamentare, ha sottolineato la necessità di procedere verso una modifica legislativa, spiegando che, per ragioni giuridiche, le modifiche dovrebbero essere attuate prima dell’aprile 2025.
Una desincronizzazione problematica
Dall’inizio dell’anno scolastico 2022, la FWB ha applicato un nuovo calendario scolastico, con un programma alternato di sette settimane di lezione seguite da due settimane di ferie.
Tuttavia questo sistema non è stato adottato né nelle Fiandre né nella Comunità tedesca, il che porta ad una desincronizzazione dei periodi di vacanza.
Di conseguenza, gli studenti francofoni non condividono più necessariamente gli stessi periodi di vacanza dei loro compagni di classe fiamminghi o di lingua tedesca, il che complica l’organizzazione per le famiglie i cui figli vengono educati in comunità diverse.
Per l’anno scolastico 2026-2027, ad esempio, non è prevista alcuna settimana di riposo comune tra le tre Comunità, ad eccezione delle vacanze di Natale.
Situazioni simili si ripresenteranno per gli anni scolastici 2028-2029, 2031-2032 e 2034-2035.
Un nuovo decreto per più flessibilità
Per porre rimedio a questa situazione, il ministro Glatigny intende rivedere l’attuale alternanza di blocchi di lezioni e vacanze nel calendario scolastico della FWB.
L’obiettivo sarebbe quello di garantire almeno una settimana di vacanze comune a tutte le Comunità tra gennaio e giugno.
Il ministro dovrà presto consultarsi con la sua amministrazione per definire i termini di questa riforma, sperando così di alleviare i vincoli organizzativi incontrati dalle famiglie.
La società insegna i ritmi scolastici della scuola