EDITORIALE. Convocazione di Mathilde Panot, denuncia contro Fabrice Leggeri… C’è il rischio di giudiziarizzazione della vita politica?

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Nel pieno della campagna per le elezioni europee, il presidente del gruppo ribelle dell’Assemblea nazionale viene processato per “apologia di terrorismo”, mentre il numero 3 della lista RN per le elezioni di giugno è bersaglio di una denuncia per complicità nel crimine contro l’umanità.

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Pubblicato il 24/04/2024 07:27

Aggiornamento il 24/04/2024 08:44

Tempo di lettura: 2 minuti

type="image/avif">>Mathilde Panot, presidente del gruppo ribelle all'Assemblea nazionale (a sinistra) e Fabrice Leggeri, numero 3 nella lista RN per le elezioni europee. (QUENTIN DE GROEVE / HANS LUCAS / HANS LUCAS VIA AFP e STEPHANE DE SAKUTIN / AFP)>>
Mathilde Panot, presidente del gruppo ribelle all’Assemblea nazionale (a sinistra) e Fabrice Leggeri, numero 3 nella lista RN per le elezioni europee. (QUENTIN DE GROEVE / HANS LUCAS / HANS LUCAS VIA AFP e STEPHANE DE SAKUTIN / AFP)

La giustizia ha fatto irruzione nella campagna elettorale europea martedì 23 aprile con due procedure. Uno prende di mira la Francia ribelle, l’altro il Raggruppamento Nazionale. La prima è la convocazione da parte della polizia di Mathilde Panot. La leader del gruppo ribelle dell’Assemblea nazionale è sotto processo per “apologia di terrorismo” a causa del comunicato stampa da lei pubblicato dopo i massacri commessi da Hamas, in cui descriveva l’attacco terroristico del 7 ottobre come“offensiva armata delle forze palestinesi” rispondendo alle “l’intensificazione della politica di occupazione israeliana”. Questi commenti gli sono valsi una denuncia da parte dell’organizzazione ebraica europea. L’altro procedimento è la denuncia presentata per complicità in crimini contro l’umanità e complicità in tortura dalla Lega per i diritti umani e dall’associazione Utopia 56 contro Fabrice Leggeri, numero 3 della lista di condotta del RN da Jordan Bardella. L’ex capo di Frontex è accusato di aver incrementato il numero dei respingimenti illegali in mare di barconi di migranti e di averli consegnati alla guardia costiera libica nonostante i rischi connessi.

Denunce arrivate in piena campagna europea, che hanno suscitato la rabbia siamese di Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon. Il primo imputato”associazioni di estrema sinistra volere “silenzio” coloro che si oppongono al “sommersione migratoria”. Il secondo giudica che sia la citazione di Mathilde Panot “un evento senza precedenti nella storia della nostra democrazia” chi mira, volere “silenziare” i ribelli per “proteggere il genocidio in corso a Gaza”. Ebbene, è normale che il RN e gli Insoumi siano indignati nel vedere le loro campagne colpite da queste procedure, anche se permettono loro anche di unire un po’ di più le loro truppe fingendosi vittime di presunti attacchi del potere. Ricordiamo anche che Mathilde Panot e Fabrice Leggeri restano presunti innocenti e non sono nemmeno incriminati.

Non ci sono prove che suggeriscano che queste denunce siano legate al contesto elettorale. Dal 7 ottobre alcuni ribelli hanno accumulato dichiarazioni che potrebbero suscitare denunce. E già da due anni le ONG chiedono alla Corte penale internazionale di indagare sulle azioni di Fabrice Leggeri. Tuttavia, negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento di procedure di ogni tipo contro funzionari eletti di ogni tipo. E la giudizializzazione della vita politica non è mai un segno di buona salute della democrazia.

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