la pietra miliare comunitaria nello stagno della sinistra – Libération

la pietra miliare comunitaria nello stagno della sinistra – Libération
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Il deputato della Somme accusa il leader ribelle di costruire muri tra i francesi, mentre secondo lui i ponti devono essere costruiti senza attribuire a nessuno un'identità etnica o religiosa.

E «disaccordo elettorale e morale». Sono queste le parole che François Ruffin ha usato per spiegare in un'intervista questa settimana Nuovo Obs la sua rottura con Jean-Luc Mélenchon, un'intervista in cui rimprovera esplicitamente al leader ribelle la sua strategia comunitaria, mortale per la sinistra. Mentre il deputato della Somme pubblica un libro intitolato Itinerario-La mia Francia tutta intera, non a metà, accusa il suo ex compagno di aver “teorizzato” per la campagna presidenziale del 2022, rivolgendosi a un elettorato suburbano chiamato “razzializzato”, dimenticando l'elettorato altrettanto popolare delle città e delle campagne, caduto nelle braccia dell'estrema destra e che sarebbe inutile cercare di riconquistare.

François Ruffin, tra l'altro, ammette di essersi fatto guidare “una campagna basata sull’apparenza” nel 2022, e di vergognarsene oggi. Se i ribelli si sono ovviamente scagliati con tutte le loro forze contro il loro ex compagno, gli hanno rimproverato più di aver diviso la sinistra in un momento inopportuno che di aver contestato la sostanza degli attacchi dell'ex giornalista. Ciò sarebbe stato difficile dopo il tono della campagna ribelle per le elezioni europee, o dopo che Jean-Luc Mélenchon ha dichiarato a margine della manifestazione del 7 settembre che era necessario “mobilitare i giovani e i quartieri operai, dimenticando tutto il resto, stiamo sprecando il nostro tempo.” Elettoralmente, la disputa è in realtà piuttosto surreale. Il punto più basso attuale della sinistra è troppo basso per permetterle di convincere qualsiasi segmento dell'elettorato popolare che si permetterebbe il lusso di snobbare.

La sua diversità dovrebbe da questo punto di vista essere più un vantaggio che uno svantaggio… a patto che non sia in “disaccordo morale”. François Ruffin ora presume di essere con Mélenchon, ma la divisione attraversa tutta la sinistra. Il deputato della Somme ritiene che il ruolo della sinistra non sia quello di erigere muri tra i francesi, ma piuttosto di “costruire ponti”. La formula è seducente. Senza attribuire a nessuno, si potrebbe aggiungere, un'identità sociale, geografica, etnica e ancora meno religiosa.

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