Pop a Parigi, tempo della memoria – Libération

Pop a Parigi, tempo della memoria – Libération
Pop a Parigi, tempo della memoria – Libération
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Strano. Non si contano più le compilation che hanno documentato le scene garage-rock-pop degli anni Sessanta in giro per il mondo, dagli USA alla Gran Bretagna passando per Paesi Bassi e Grecia. Eppure il nostro Paese è rimasto largamente distante dall’esplorazione interna verso gli incunaboli Farfisa per chitarra e organo. Menzioniamo il delizioso O Toi Beatniklo scintillante Whizz da Born Bad e infine, pubblicata poco più di vent’anni fa, la serie Fai un salto a Parigi, immaginato dall’ex chitarrista dei Bijou, Vincent Palmer, e prodotto da Jean-Pierre Haie. Questi cinque album sono ora ristampati e, gioia mia, accompagnati da altri tre volumi inediti dedicati in particolare alle pepite degli anni ’70. Un lungo lavoro dove affiancare un classico, ma indistruttibile 7 del mattino di Jacqueline Taïeb, le scoperte sono tante: deliziose la cerniera di Delphine, passando per la psiche Epitathe per Brian Jones di Jean-Michel Caradec o Peace & Love Potere dei fiori dal futuro bardo Alan Stivell. Tra spensieratezza, ribellione (maggio 68 obbliga) e umorismo, un viaggio d’altri tempi che merita una deviazione.

Pop a Parigi (Pantheon/Universale)

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