“Moi!”
Che consiglio daresti all’artista che eri trent’anni fa?
“Le direi di rimanere paziente, costante e di ricordare che il tempo è un vero alleato”.
Qual è stata la lezione più grande che hai imparato?
“Quando il sentimento trasmesso è sincero, profondamente abitato e incarnato, tocca il pubblico, qualunque sia la lingua utilizzata. L'amore è comprensibile ovunque. È un linguaggio universale.”
Sei uno di quegli artisti preoccupati di ringiovanire il proprio pubblico a tutti i costi?
“No, non mi è mai successo. So chi sono e so che il mio pubblico è cresciuto con me. Provo un'immensa gratitudine nel vedere che le persone che mi hanno amato sono ancora qui e hanno trasmesso quell'amore alle loro famiglie e i loro figli. Il mio pubblico è diventato una famiglia. La crisi giovanile non mi ha mai toccato. Tuttavia, rimango attento a produrre musica che si adatti ai nostri tempi, con approcci e temi attuali. Possiamo ancora parlare di amore, ma in modo diverso , adattato a il nostro tempo.”
Di cosa ha bisogno Lara Fabian oggi?
“Di serenità, gioia, pace, tenerezza, luce, la mia famiglia e, ovviamente, musica”.
Lara Fabian: “Sono molto più felice di essere quello che sono oggi rispetto a quello che ero”
Quest'opera incarna un vero viaggio interiore?
“Sì, parla del rispetto di sé e della voglia di dire le cose con semplicità, senza essere ingombrato di metafore. Ho fatto un lungo lavoro su me stesso. Il giorno in cui ne hai abbastanza di soffrire, capisci che dobbiamo scegliere un'altra strada. A volte facciamo delle scelte, consce o inconsce, che ci mantengono in spazi di sofferenza. Ma una volta che ti rendi conto di avere la capacità di cambiarlo, non torni più indietro con questo potere la gentilezza, diventa un'arma per liberare il proprio dolore.”
Le canzoni dell'album: “Je suis là”, “Ta Pain”, “Hypersensible”, “Je t’ai ai chasse”, “Réveille-toi”, “Je suis de toi”, “Une fleur à la bouche” … – sono tutti sorprendenti. Quale ti tocca di più?
“Il mio preferito è “Io sono da te”. Incarna una totale liberazione dalle sofferenze del passato, con un'immensa gratitudine per la vita e per le persone che mi circondano. Questo album è diverso dai precedenti proprio perché esprime una nuova acquisito libertà, pace e serenità.”
Un invito a vedere la bellezza nella prova?
“Sì, assolutamente. A volte è difficile vedere la bellezza nel mondo di oggi, ma abbiamo il dovere di cercarla.”
Dopo aver scoperto così tante culture in trent’anni, cosa rende unico il Belgio ai tuoi occhi?
“La sua infinita ed eterna cordialità, la sua dolcezza di vita, la sua bontà, e soprattutto le tante persone che amo profondamente che sono lì. Ho anche l'impressione che siamo diventati sempre più consapevoli della singolarità della nostra eredità. È fondamentale continuare a incoraggiarlo e lasciarlo emergere più che mai, per non perderlo”.
Lara Fabian adesso è felice?
“Continuo ad andare avanti su questo percorso di lavoro su me stesso e questo mi fa sentire meglio.”