Tutti, in politica e nei media, si innamorano del pomodoro di Haroun Bouazzi per i suoi commenti sul razzismo.
Tutti? NO!
Resiste ancora l’irriducibile rapper e attivista antirazzista Ali Ndiaye, alias Webster. Non solo appoggia le affermazioni di Bouazzi, ma sostiene che Radio-Canada si è comportata come una “radio spazzatura” intervistando il deputato.
Ehm, come dirlo? Non abbiamo la stessa definizione di cosa sia la “radio spazzatura”.
Molte parole in -phobe
Probabilmente conoscete il rapper Webster, perché è sempre presente quando i media cercano qualcuno che denunci il “razzismo sistemico” della società del Quebec. E Dio sa che la società del Quebec ama porgere un microfono a una “persona razzializzata” che denuncia il razzismo della società del Quebec. Il che dimostra chiaramente quanto sia razzista la società del Quebec!
Insomma, Webster è sempre meno un rapper e sempre più un attivista antirazzista che denuncia in ogni occasione il suprematismo bianco. Potete immaginare che non ci sarebbe stato più ghiaccio quando Haroun Bouazzi andò a difendere i suoi affari davanti a un pubblico che lo applaudiva selvaggiamente!
Che tesoro!
Sulla sua pagina Facebook, Webster ha affermato la sua “solidarietà al nostro fratello Haroun Bouazzi, vice di Maurice Richard, che, proprio in questo momento, sta ricevendo un torrente di odio e di disprezzo per aver detto la verità”.
Sì amici! Quando Bouazzi afferma che l’Assemblea nazionale è razzista, “dice la verità”.
Webster attacca anche François Legault e il suo governo che, secondo lui, “mantengono un’atmosfera deleteria in Quebec con il loro discorso razzista, xenofobo e islamofobo” e “l’odio verso gli immigrati”.
Webster continua: “Vergogna a Patrick Masbourian per aver condotto la sua intervista come una stazione radio spazzatura, lontana dagli standard di Radio-Canada”.
Quando Patrick Masbourian, venerdì mattina, alle Qui primaha incalzato Bouazzi chiedendogli di spiegare le sue contraddizioni, io invece ho scoperto che faceva perfettamente il suo lavoro: giornalismo rigoroso e intransigente, come ci si aspetta dalla radio pubblica, finanziata dai contribuenti.
Affrontare un ospite, non lasciarlo andare, ma dargli la possibilità di spiegarsi, sarebbe “radio spazzatura”?
Bouazzi ci prende per degli idioti!
Torniamo a questa famosa intervista tra Bouazzi e Patrick Masbourian. Il signor Bouazzi è tornato più volte sul fatto che la parola “razzismo” e le accuse di “razzismo” non gli interessavano.
E’ davvero strano.
Riportiamo testualmente quanto affermato dal signor Bouazzi nell’introduzione alla sua incendiaria dichiarazione alla Fondazione Club Avenir:
“Vi parlerò di uno dei motivi per cui sono entrato in politica: vi parlerò di razzismo. E l’importanza di ciò che sta accadendo oggi nella lotta contro questo fenomeno razzismo. IL razzismo… non esiste una razza umana evidentemente, esiste una razza costruita dalla società, che crea una categoria alla quale assegniamo una cultura che per definizione è pericolosa, che è inferiore. È molto importante ciò che fai per rompere la costruzione di questi meccanismi razzismo.” Quattro volte la parola razzismo prima della sua dichiarazione incendiaria!
Per chi non si interessa di razzismo, trovo che il signor Bouazzi sembra, al contrario, avere solo quella parola sulle labbra.