Eccellenza, una tragedia, due ospiti prestigiosi: ecco la nostra recensione del nuovo album di Taylor Swift, “The Tortured Poets Department”

Eccellenza, una tragedia, due ospiti prestigiosi: ecco la nostra recensione del nuovo album di Taylor Swift, “The Tortured Poets Department”
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Questo è Quindici giorni che apre “The Tortured Poets Department” e che è il primo singolo estratto dal disco. Sicuramente un successo guidato da strati di synth e una voce molto glamour, come Lana Del Rey, di Taylor prima che Post Malone le risponda nel ritornello” Ti amo, ti tocco “. Una canzone d’amore, avete indovinato, dai sapori pop anni Ottanta.

Rimaniamo nei synth e nell’eccellenza con la traccia del titolo Il Dipartimento dei Poeti Torturati. Voci miste, ritornelli inarrestabili, ritornelli in crescendo per una cronaca sentimentale ad alta quota. La bella Il mio ragazzo rompe i suoi giocattoli preferiti e un’altra ballata intitolata Giù cattivo confermano la tavolozza sonora di questa nuova uscita dell’onnipresente star americana. Si tratta di un pop/rock con forti influenze anni Ottanta, che incrocia le inclinazioni ritmiche del suo kolossal “1989” e i riflessi malinconici di “Midnights”.

Canzoni di rottura

E i testi? Diverse canzoni ritornano a relazioni sbiadite. Addio, Londra è più che certamente ispirata dalla sua relazione con l’attore inglese Joe Alwyn durata sei anni (dal 2016 al 2023). Supportato da una linea di basso audace che flirta con strati di tastiere. Taylor parla dei bei tempi ma anche dei tempi del blues, del tradimento e persino di una “tragedia”.

Posso farlo con il cuore spezzatoun altro grande successo potenziale che dovrebbe includere nella sua parte europea Giro delle Epoche che inizia il 9 maggio a Parigi, e L’uomo più piccolo che sia mai esistito (la stampa inglese la vede come un’allusione al mascalzone Matty Healy, il cantante nano del mediocre gruppo 1975) sono altre due canzoni di rottura.

Negli altri grandi momenti di un disco che in definitiva è abbastanza calmo, menzioneremo anche Ma papà, lo amopotenziato, da parte sua, da un ritornello più ritmato e da una grande batteria. Chiara Arco, che chiude l’album, rende omaggio all’omonima attrice americana, nata il 29 luglio 1905 a New York e morta il 27 settembre 1965 a Culver City, considerata uno dei primi sex simboli del cinema muto. Conosciuta principalmente come It Girl dopo il film Love at First Sight del 1977, Calra Bow è stata vittima di molti pettegolezzi.

Il nostro titolo preferito è Posso aggiustare (No davvero posso), un viaggio immaginario sul tema del rimpianto in cui Taylor Swift si riconnette con le sue radici country e la purezza acustica del suo capolavoro “Folklore”. Una chitarra slide, una voce pura, corde pizzicate. Su questo terreno non ha lezioni da imparare. È magnifico.

Taylor Swift, Dipartimento dei poeti torturati, Universal Music.

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