Pedro Acosta ha fatto storie, ma complimenti agli steward della FIM MotoGP!

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Pedro Acosta è un fenomeno. Debutta quest’anno in MotoGP con i colori del team Red Bull GASGAS Tech3 di Hervé Poncharal e continua a stupire il paddock con le sue prestazioni, come ha fatto anche oggi in occasione del Gran Premio dell’Indonesia. .

Partito dalla prima fila in terza posizione, il Rookie spagnolo ha mantenuto la posizione fino al terzo giro dove ha superato Enea Bastianini, tentando poi di raggiungere Jorge Martin in testa alla corsa.

Unico pilota KTM tra le Ducati Desmosedici GP 24, non ci è riuscito, ma su un circuito che stava scoprendo nella categoria regina, è riuscito a contenerne la maggior parte, chiudendo a soli 1,4 secondi dal vincitore. Una nuova impresa degna della fama di questo giovane squalo che dedica la sua vita alla MotoGP, ma lì, appena tagliato il traguardo, il messaggio che lo informava che era indagato sulla pressione della sua gomma anteriore arrivò a distruggere tutta la gioia che poteva. derivano dal suo brillante risultato.

Finora, infatti, ogni volta che si verificava un messaggio del genere, il pilota interessato veniva penalizzato con l’aggiunta di 8 (Sprint) o 16 (GP) secondi al suo risultato finale. Basti dire che per Pedro Acosta la sanzione non aveva dubbi, e anche se l’interessato ha coraggiosamente dichiarato “Non mi preoccuperò finché non sarà confermato” in conferenza stampa, sul podio, ha fatto naturalmente un’aria cupa, evitando accuratamente di sorridere e di aprire la sua bottiglia di Prosseco. Pedro Acosta non è proprio il tipo da fingere, e dopo aver dato tutto per 27 giri ed essere certi che il team francese non stesse giocando al limite, possiamo capire perfettamente il suo atteggiamento.

Ma alla fine il verdetto dei commissari della FIM MotoGP cadrebbe a suo favore, perché lungi dall’applicare ciecamente la regola fissa del minimo del 60% di giri, hanno subito constatato che i dati analizzati evidenziavano un lento ma costante calo della gomma anteriore pressione.

Normalmente, quando una squadra “gioca” con la pressione minima (e ricordiamo che anche se quest’anno questa è stata abbassata da 1,88 bar a 1,8 bar, le squadre sono obbligate a farlo anticipando l’aumento naturale dovuto all’utilizzo), questa oscilla a seconda della frenata, dell’accelerazione e se il conducente è nella scia di un altro oppure no.

Nel caso del numero 31 la pressione scendeva lentamente ma continuamente, il che indicava senza dubbio una micro perdita d’aria nella ruota anteriore. Foratura lenta o valvola difettosa, lo sa solo chi l’ha tuffata subito in un serbatoio d’acqua per vedere uscire le bolle (perché è successo davvero), ma alla fine non importa perché, per una volta, i commissari FIM MotoGP erano convinti che non c’era stato nessun errore o voglia di giocare al limite, e non ha applicato alcuna sanzione, anche se questo non è piaciuto al team ufficiale Ducati…

“Il Direttore Tecnico ha indicato durante la gara che la pressione della gomma anteriore di Acosta era sotto indagine. Dopo aver effettuato i controlli post-gara, la pressione all’inizio della gara era buona e la perdita di pressione durante la gara è risultata dovuta ad una perdita sul cerchio. Il Direttore Tecnico, in collaborazione con il fornitore ufficiale di pneumatici, ha accertato che non vi è stata violazione del regolamento, ai sensi degli articoli 2,4,4,9,1 del regolamento tecnico. »

Una decisione così intelligente (e la Michelin, consultata, non è ovviamente estranea a ciò) merita di essere debitamente lodata, e non possiamo che rammaricarci che non sia sempre sistematica!

Pedro Acosta ha quindi ritrovato il sorriso e ora può festeggiare come si deve il suo podio, già impaziente di essere in Giappone per affrontare nuovamente i migliori…

Acosta Indonesia MotoGP

Acosta Indonesia MotoGP

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