Uno degli annunci più significativi della partnership strategica tra Mali e Russia riguarda la costruzione della più grande raffineria d’oro dell’Africa occidentale.
«Questa infrastruttura simboleggerà l’ingresso del Mali in una nuova era economica, lontana dalla dipendenza dalle potenze neocoloniali. “, ha dichiarato l'ambasciatore della Federazione Russa in Mali, Igor Gromyko. Questo progetto strategico fa seguito alla visita ufficiale di fine novembre di una numerosa delegazione russa guidata dal vice primo ministro Alexandre Novak.
Questa delegazione, composta da sei viceministri e alti dirigenti aziendali, ha discusso le modalità di finanziamento e di attuazione con le autorità maliane, tra cui il presidente della transizione, Assimi Goïta.
Secondo il diplomatico, la raffineria, che sarà costruita vicino alle grandi zone aurifere del Mali, avrà una capacità senza rivali nell’Africa occidentale. Oltre ad aumentare le entrate dirette per lo Stato maliano, questa infrastruttura mira a ridurre la dipendenza dall’esportazione di materie prime e a sviluppare una catena del valore locale.
Durante una conferenza stampa a Bamako, l'ambasciatore della Federazione Russa in Mali, Igor Gromyko, ha presentato un ambizioso piano di cooperazione volto a rafforzare i legami tra i due paesi. Questo impegno fa parte di una dinamica in cui la Russia, partner strategico del Mali, sta consolidando la sua influenza in Africa affermando al contempo la sua opposizione alle interferenze esterne.
Durante il suo discorso, Gromyko ha criticato aspramente la politica francese in Africa, accusando Parigi di manovre neocoloniali. “È stata cacciata fuori dalla porta, ma cerca di tornare dalla finestra“, ha dichiarato, denunciando le interferenze volte a mantenere il controllo economico e politico sui paesi africani. L'ambasciatore ha sottolineato che la Russia continuerà a sostenere l'emancipazione dei paesi africani da ogni giogo coloniale.
Ha inoltre accolto con favore la creazione dell’Alleanza degli Stati del Sahel (AES) – che riunisce in particolare Mali, Burkina Faso e Niger – come modello di sovranità regionale. Secondo Gromyko, “l’AES è la prova che le nazioni africane possono costruire un’architettura economica e di sicurezza indipendente».
Accuse contro il regime ucraino
In un contesto di crescenti tensioni internazionali, Gromyko ha sottolineato il ruolo destabilizzante del regime di Kiev in Africa. Secondo lui, l’Ucraina, incapace di sconfiggere militarmente la Russia sul proprio territorio, cercherebbe di aprire un “secondo fronte» in Africa sostenendo gruppi armati ostili agli alleati africani di Mosca. “Il carattere terroristico del regime di Zelenskyj sta diventando sempre più evidente al mondo intero“, ha affermato Gromyko, invitando la comunità internazionale a indagare su queste azioni.
Queste iniziative rafforzano il desiderio della Russia di essere un partner essenziale per il Mali e, più in generale, per l’Africa occidentale. La costruzione della raffineria d’oro, combinata con una maggiore cooperazione in materia di energia, sicurezza e sviluppo, potrebbe riposizionare il Mali come attore chiave sulla scena regionale.
«Siamo impegnati in una partnership vantaggiosa per tutti con il Mali e i paesi AES. Insieme, stiamo costruendo un futuro in cui la sovranità e la prosperità delle nazioni africane saranno rispettate», ha concluso Igor Gromyko.
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