Le autorità malgasce hanno assestato ancora una volta un duro colpo ai trafficanti d'oro. Mercoledì scorso, i doganieri all'aeroporto di Ivato intercettato un grosso carico di 53 chilogrammi d'oro, destinato a lasciare illegalmente il territorio. Questo sequestro è il risultato del rafforzamento dei controlli alle frontiere messi in atto per combattere questa piaga che priva il Paese di risorse preziose. Le indagini hanno rivelato il coinvolgimento di una rete criminale ben organizzata, tra cui un alto funzionario del Ministero degli Affari Esteri, sospettato di aver falsificato i documenti necessari per l'esportazione dell'oro. Questo individuo è attivamente ricercato dalla polizia.
Questo nuovo raid si aggiunge ad una serie di sequestri simili effettuati negli ultimi anni. Lo scorso dicembre la dogana aveva già messo il consegnare 13,86 chilogrammi d'oro. Nel 2020 e nel 2021 sono stati intercettati all’estero rispettivamente 73 e 49 chilogrammi di oro, provenienti da Madagascar. Queste cifre dimostrano l’entità del traffico di oro in Madagascar e la determinazione dei trafficanti ad eludere i controlli. Questo commercio illecito priva lo Stato di entrate significative e alimenta le reti criminali transnazionali. La lotta al traffico di oro è una priorità per le autorità malgasce. I ripetuti sequestri dimostrano il loro impegno nel porre fine a questo fenomeno. Stanno cercando di rafforzare le misure di sicurezza per arginare queste attività illegali che danneggiano le finanze pubbliche.
Il lavoro resta comunque considerevole. I trafficanti sono sempre più ingegnosi, utilizzano metodi sofisticati per nascondere il loro carico e spesso hanno complici a vari livelli, anche nelle istituzioni ufficiali. Cooperazione tra dogane, forze dell'ordine e istituzioni finanziarie, come ad esempio Banca centraleè necessario per garantire la trasparenza e la tracciabilità delle risorse.