La nave veniva utilizzata per trasportare truppe e consegnare merci nella Crimea occupata dai russi.
Vittima di un'esplosione dopo aver attraversato lo Stretto di Gibilterra, la nave mercantile Ursa Major è affondata nel Mediterraneo, a sud della città spagnola di Cartagena. Dei diciotto marinai, sedici sono stati evacuati in sicurezza prima di essere reindirizzati in Spagna, mentre altri due risultano ancora dispersi. Un rapporto è stato confermato dal Ministero degli Affari Esteri russo il 24 dicembre.
Questa nave mercantile era diretta a Vladivostok da San Pietroburgo “per trasportare gru 'specializzate' e coperture dei boccaporti per rompighiaccio”. Ma 12 giorni dopo, l’esplosione nel Mediterraneo si rivelò fatale.
Secondo l'agenzia di stampa russa Ria Novosti, l'ambasciata russa in Spagna ha affermato che “sta esaminando le circostanze dell'affondamento” e che è “in contatto con le autorità spagnole”.
Ma secondo Opex360, l’Ursa Major non è una semplice nave mercantile commerciale, dato che è gestita dalla compagnia SK-Yug, una filiale del gruppo Oboronlogistika OOO, strettamente legata al Ministero della Difesa russo.
Secondo il sito specializzato, “gli obiettivi principali dell'azienda sono garantire le esigenze del Ministero della Difesa russo per il trasporto, lo stoccaggio e la produzione di beni militari e per scopi speciali”. Secondo la diplomazia americana, sarebbe quindi “l’unico fornitore del Ministero della Difesa russo per il trasporto di truppe in alcune regioni della Russia”.
Dopo l'annessione della Crimea, la compagnia sarebbe stata l'unica a fornire “i servizi di trasporto del Ministero della Difesa russo per la consegna di merci nella Crimea occupata dai russi”.
Secondo alcune fonti, l’Orsa Maggiore era attesa in Siria mentre la marina russa si preparava all’evacuazione.