lo Stato e i distributori firmano un accordo per abbassare i prezzi, il RPPRAC invita a “continuare il movimento” – Libération

lo Stato e i distributori firmano un accordo per abbassare i prezzi, il RPPRAC invita a “continuare il movimento” – Libération
lo Stato e i distributori firmano un accordo per abbassare i prezzi, il RPPRAC invita a “continuare il movimento” – Libération
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I rappresentanti politici ed economici dell’isola caraibica hanno annunciato mercoledì sera, 16 ottobre, di aver concluso i negoziati per ridurre i prezzi dei prodotti alimentari “in media del 20%. Ma il movimento dietro la mobilitazione ha chiuso la porta.

E all’improvviso, fumo bianco. O meglio grigio. Mercoledì 16 ottobre intorno alle 19,30 in Martinica (l’1,30 di giovedì a Parigi) presso la sede della Collettività Territoriale della Martinica a Fort-de-, al termine di un’altra giornata di frenetiche trattative, un “protocollo degli obiettivi e dei mezzi di combattimento contro l’alto costo della vita» è stato concluso. Le principali istituzioni dell’isola caraibica hanno siglato il documento: la prefettura, i parlamentari, i distributori e grossisti, il Grand Maritime Port e la compagnia aerea CMA-CGM, hanno annunciato la prefettura in https://twitter.com/Prefet972/status/1846706935736762523.

L’accordo mira a ridurre “20% in media” prezzi dei prodotti alimentari in Martinica, su “54 famiglie di prodotti»tra cui pasta, latte, burro, fagioli rossi o formaggio. 6.000 prodotti sarebbero interessati in totale, grazie a “cinque grandi misure”dettaglia sempre la prefettura, compresi i tagli fiscali (“tasso zero” IVA e dazi di mare su tali prodotti) o lavoro per “ridurre strutturalmente i costi di trasporto dalla Francia”. La Collettività Territoriale della Martinica, che celebra in un comunicato stampa a “momento storico” e un “punto di svolta”, evoca da parte sua a “Fondo di continuità territoriale da 11 milioni di euro”E “congelamento dei margini di distributori e grossisti per proteggere il potere d’acquisto”, così come a “controllo dei prezzi” ogni mese per “garantire la trasparenza”.

In disaccordo, il RPPRAC chiede la restituzione dei blocchi

Dal prefetto al ministro responsabile per i Territori d’Oltremare, passando per il Medef locale e gli eletti, questo accordo è stato ampiamente accolto con favore. Ma sul documento di mercoledì sera mancava la firma. E non ultima: quella del Rally per la Protezione dei Popoli e delle Risorse Afro-Caraibiche (RPPRAC), l’associazione all’origine del movimento contro il caro vita che paralizza la Martinica dal 1° settembre.

Al termine dei negoziati, Rodrigue Petitot, presidente del RPPRAC, ha criticato aspramente il testo firmato dalle istituzioni. Davanti ai suoi sostenitori ha castigato un protocollo con il quale “la gente” Est “totalmente in disaccordo”. Il movimento deplora che siano interessati solo 6.000 prodotti, e non “tutto il cibo »ovvero circa 40.000 referenze.

Mentre il RPPRAC richiede “continua il movimento”Rodrigue Petitot ha chiesto ancora una volta che il ministro dei Territori d’Oltremare, François-Noël Buffet, si rechi in Martinica il più rapidamente possibile. “Finché il ministro non viaggia, nessuno si muove”ha insistito il leader autonomista, suggerendo che, dopo diversi giorni di calma, sarebbero state nuovamente costruite dighe quasi ovunque sull’isola. Durante un viaggio in Nuova Caledonia, François-Noël Buffet ha risposto seccamente: “Non mettermi pressione, di solito succede il contrario”.

Aggiornamento : alle 17:21, con più contesto.


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