Dopo tre anni di sperimentazione, la Comunità Europea dell'Alsazia (CEA) stila un bilancio positivo della riforma della RSA in condizioni di attività. Ma il provvedimento, presto generalizzato su tutto il territorio francese, non convince ancora il deputato ribelle del Basso Reno, Emmanuel Fernandes.
La Comunità europea dell'Alsazia redige un primo bilancio positivo della RSA con riserva, tre anni dopo l'inizio dell'esperimento nell'Alto Reno e nel Basso Reno.
La misura, che prevede l’obbligo di giustificare 15 ore di attività settimanale per i destinatari RSAha permesso, secondo la CEA, il reinserimento nel mondo del lavoro di 7.000 persone (su circa 40.000 nuclei familiari beneficiari di prestazioni in Alsazia).
“Non è niente, ammette Emmanuel Fernandes, anche se dietro questi dati c'è anche un trend nazionale degli ultimi tre anni”. Il deputato ribelle del Basso Reno riconosce il lato positivo della riforma, che punta ad un migliore sostegno alle persone lontane dal lavoro, ma denuncia il modo in cui viene attuata.
“Non dobbiamo costringere le persone che ricevono questo reddito minimo di sussistenza a fare volontariato, 15 ore di lavoro settimanali sono lavoro forzato”. ritiene il deputato, anche se la “Legge sulla piena occupazione” chiarisce che non può esserci lavoro volontario, ma ore spese per ottenere sostegno, sbrigare procedure amministrative o ottenere la patente di guida.
“La Rsa è un reddito minimo per sopravvivere”
“Questa misura suggerisce che i destinatari delle RSA sono persone che beneficiano di una manna per restare a casa a non fare nulla, esclama Emmanuel Fernandes*, “non si tratta di questo, né di un sussidio di disoccupazione, ma di un reddito minimo per sopravvivere”.
L'importo della RSA dipende dalla tua situazione personale odierna circa 600 euro al mese per una persona sola.
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