I fatti si sono svolti all’interno del recinto stesso del campeggio La Matonara, a Porto-Vecchio. Era tra le 22:00 e le 22:30 quando risuonò uno sparo. La vittima, Antoine Cantara, era sulla quarantina ed era nota alla giustizia. In particolare, era stato condannato, e parzialmente rilasciato, nell’ottobre 2021, in un caso di estorsione, a 3 anni di carcere. Detenzione dalla quale è stato rilasciato alla fine del 2022.
La procura di Ajaccio ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Nicolas Septe è andato sulla scena del crimine questo giovedì sera. Un assassinio “nelle immediate vicinanze dei bungalow” a metà della settimana del 15 agosto, lo conferma una fonte a conoscenza della vicenda, che conferma che sono state sparate diverse dozzine di colpi.
È, secondo le nostre informazioni,scambio di fuoco : la vittima era nella sua auto al momento dei fatti e ha risposto con una delle armi da fuoco che era nel suo veicolo. Colpito alla testa, Antoine Cantara è stato notevole vittima di “fuoco a bruciapelo”dice a RCFM Nicolas Septe.
Nei prossimi giorni verrà eseguita l’autopsia, così come l’audizione dei testimoni. Gli inquirenti sono interessati anche a auto trovata bruciata a una decina di chilometri, chemin de Muratellu. Lì sono state trovate armi.
Tre morti in meno di un mese
Questo omicidio è il terzo in meno di un mese nel sud della Corsica. Il 24 luglio viene ucciso Fabrice Chiappe, colpito alla parte superiore del corpo da scariche di pallettoni , tornando a casa ad Ajaccio. IL 1 agosto, a Sarrola-Carcopino David Taddei è stato colpito a morte.
In una dichiarazione, il collettivo Maffia Nò A Vita Iè ritiene che “questi 3 omicidi” abbiano luogo in “quasi generale indifferenza”. “I fatti ci sono, il male che sta divorando la Corsica ha un nome, la mafia”, scrive il collettivo, denunciando “questa criminalità spesso da colletti bianchi che controlla il narcotraffico” contro la quale “dobbiamo quindi osare opporci”.
Evocare il manifestazione che ha avuto luogo questo giovedì contro il narcotraffico Quartiere di Cannes, ad Ajaccio, durante il quale sulla tenda di un negozio è stato inciso un cartellino “Arabi fora”, Maffia Nò A Vita Iè ritiene che “solo lo stato di diritto consentiràevitare la deriva populista e l’odio razziale che porteranno la Corsica ad ancora più disgrazieUn appello alle autorità sovrane perché “non si accontentino di arrestare gli esecutori, ma mirino al cuore del sistema mafioso e del riciclaggio”.