Durante il sermone, Donald Trump è rimasto impassibile. Al termine del suo intervento, il vescovo ha scambiato uno sguardo con il vicepresidente JD Vance, cattolico, che ha scosso la testa in segno di apparente disapprovazione. Il presidente ha denunciato “il tuo cattivo” di un “sinistra radicale che [le] affilato”. Il deputato repubblicano Mike Collins ha affermato che il vescovo Budde dovrebbe essere “aggiunto alla lista degli espulsi”. Altri trumpisti hanno messo in dubbio la sua autorità spirituale a causa del suo genere. Quattordicimila persone hanno firmato una petizione a sostegno del vescovo Budde.
Trump definisce “cattivo” il vescovo di Washington e chiede scuse
Questa non è la prima volta che il vescovo Budde prende di mira Donald Trump. Nel 2020 ha firmato una rubrica su New York Timesin cui ha detto di essere stata “inorridito” dopo aver scoperto che Donald Trump si era messo in scena, con la Bibbia in mano, davanti alla chiesa di San Giovanni, non lontano dalla Casa Bianca, “mentre minacciava di usare la forza militare” contro i manifestanti che protestavano in seguito alla morte di George Floyd, morto soffocato per contenzione ventrale durante il suo arresto. Descritto come “pseudo-évêque” di Donald Trump, Mariann Budde ha supervisionato la rimozione delle vetrate colorate in onore dei generali confederati Robert E. Lee e Stonewall Jackson da parte della Cattedrale Nazionale di Washington, sostituite con vetrate raffiguranti la lotta per i diritti civili degli afroamericani.
Il 21 gennaio ha parlato dal pulpito dove Martin Luther King pronunciò il suo ultimo sermone, prima del suo assassinio, nell’aprile del 1968. Il trattino è storico e simbolico: nel suo discorso di insediamento, Donald Trump ha invocato “sogno” da Martin Luther King di una società “indifferente al colore della pelle e basato sul merito”. La ripresa è stata scioccante poiché, nei suoi primi ordini esecutivi, il presidente Trump ha tracciato una linea sotto il Legge sui diritti civili del 1964, che vietava qualsiasi forma di segregazione o discriminazione basata sulla razza, sul colore, sulla religione, sul sesso o sull’origine nazionale.
Fino a che punto si spingeranno le ambizioni territoriali di Donald Trump? “Ci sarà un giorno in cui realizzeremo che America First è America Alone”